“Di fronte alle violenze fisiche e culturali che da molti mesi si perpetuano in Iran nei confronti delle donne, la comunità delle donne e degli uomini del Forum Famiglie Calabria è unanime nel deplorare questi comportamenti ed invita istituzioni, comunità religiose e associazioni a sottoscrivere l’appello per sostenere, in ogni occasione, la fine di questi atti che offendono la dignità e la libertà delle donne”. Lo afferma Claudio Venditti, presidente del Forum Famiglie Calabria che invita ad inviare l’adesione, come singoli, Istituzioni e associazioni a presidenza@forumfamiglie.org e a forumfamiglie.calabria@gmail.com. “È importante – continua Venditti – condurre insieme – uomini e donne – questa battaglia per un vero cambio culturale”. “Donne iraniane, non siete sole!”, l’affermazione del Forum. “Non si può essere arrestate, per poi morire, a causa di una ciocca di capelli fuori posto sotto il velo. Non si può essere vittime, ancora oggi, di matrimoni forzati (profondi e sofferenti, da far venire i brividi, sono gli occhi delle spose-bambine), stupri impuniti. È intollerabile essere schiave di lavori disumani, di tratte; non si può essere condannate all’analfabetismo”. Venditti evidenzia che “tante e troppe sono le discriminazioni, gli abusi e le ingiustizie che nell’epoca attuale molte donne in diverse parti della terra subiscono sulla loro pelle silenziosamente. Se da un lato nei paesi civili sempre più donne faticosamente e meritatamente conquistano ruoli di prestigio e riescono ad occupare spazi che fino a pochi anni fa erano riservati ai soli uomini, dall’altro diversi sono i Paesi in cui anche solo la strada verso la conquista della libertà, del rispetto e della tutela dei diritti del mondo femminile è totalmente al palo”. Il Forum famiglie sottolinea che “il grido di dolore che si è levato in questi giorni tra le donne e gli uomini iraniani mobilitatisi per far ascoltare la loro voce di protesta dopo la morte della ventiduenne Mahsa Amini è giunto fino a noi, togliendoci il fiato: colpiscono profondamente le immagini di ragazze e giovani che, letteralmente stremate da una irragionevole compressione dei loro diritti, sfidano il regime per il sacrosanto riconoscimento delle loro libertà”. Il pensiero di Venditti va anche ad Alessia Piperno, la nostra connazionale arrestata e a tutti coloro che si sono uniti a sostegno delle iraniane: “No, non si può restare a guardare. Nel momento in cui osserviamo una nostra figlia studiare, lavorare, formarsi, esprimere desideri e aspettative, parlare di futuro, sognare, vestirsi liberamente, pensiamo che contemporaneamente ci sono luoghi in cui molte sono le donne a cui anche il solo decidere cosa indossare e come è negato e a loro va tutto il nostro sostegno, la nostra solidarietà”.