“La donazione, una ricchezza che non va mai sprecata” è il titolo del convegno che si terrà a Roma martedì 11 ottobre, alle 11, presso la sala Tevere della Regione Lazio (via Cristoforo Colombo, 212). Un incontro il cui obiettivo è mettere a confronto esperti del settore e rappresentanti istituzionali al fine di sottolineare l’importanza della formazione e della prevenzione nell’ambito dei rischi sanitari connessi alle infezioni durante gli interventi di trapianto, a cominciare dal Citomegalovirus (Cmv).
I lavori del convegno saranno introdotti da Massimo Cardillo, direttore generale Centro nazionale trapianti (Cnt) dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Fra i relatori invitati Alessio D’Amato, assessore Sanità Regione Lazio; Annarita Egidi, AD Takeda Italia; Franco Citterio del Reparto di trapianti di rene presso il Policlinico Gemelli; Anna Paola Iori, gruppo Gitmo (Gruppo italiano trapianto midollo osseo); Rita Malavolta, presidente Asmo nazionale Onlus; Pino Toro, presidente di Ail – Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma.
Nel 2021, in Italia, i pazienti sottoposti a trapianto sono stati 5.600 e il 27% ha sviluppato infezione da Citomegalovirus a seguito della procedura, generando un elevato tasso di ospedalizzazione, che impatta sia sulla vita del paziente ma anche sui costi del Sistema sanitario regionale. Il Citomegalovirus è un virus distribuito al livello mondiale. Si stima che la sieropositività tra gli adulti, corrisponda al 45% degli individui nei Paesi sviluppati e al 100% nei Paesi in via di sviluppo. Negli individui immunocompetenti, il Cmv è generalmente asintomatico o latente; in quelli con compromissione immunitaria, come i pazienti sottoposti a trapianto, invece, può riattivarsi e generare gravi complicanze, dall’infezione alla perdita dell’organo trapiantato.