Il 90% degli italiani si ritiene molto o abbastanza informato sui temi della salute. Più del 95% afferma di conoscere le diverse metodiche di diagnostica per immagini (radiologia tradizionale, ecografia, tomografia computerizzata e risonanza magnetica). E la metà sa che le sue funzioni principali sono il sostegno alla diagnosi (49,9%) e le attività di prevenzione (48,3). È quanto emerge dal 1° Rapporto sulla radiologia in Italia realizzato dal Censis per la Società italiana di radiologia medica e interventistica (Sirm), presentato oggi al 50° Congresso nazionale della Sirm da Ketty Vaccaro, responsabile Area welfare e salute del Censis,
L’importanza e l’utilità degli esami di diagnostica per immagini emerge nettamente dall’ampia percentuale di italiani (80,2%) che li ritiene indispensabili; gli italiani sono parzialmente consapevoli dei diversi livelli di rischio delle metodiche di diagnostica per immagini. Il 58,7% giudica molto o abbastanza elevato il rischio dell’esposizione ai raggi X, mentre il 78,7% considera poco o per nulla rischiosa l’ecografia. Il criterio guida nella scelta è, per la grande maggioranza (85,9%), la decisione presa dal medico curante. Maggioritaria, rivela ancora il rapporto, la percentuale di italiani correttamente informati sul ruolo e l’expertise del medico radiologo. Il 68,6% ritiene che la diagnostica per immagini è un fattore di innovazione della medicina che ha molto contribuito all’evoluzione attuale della sanità. Per il 66,2% contribuirà molto ai progressi futuri. Addirittura il 94,2% del campione ritiene utile la presenza stabile del radiologo all’interno delle Case di comunità.