Brasile: verso il ballottaggio Lula-Bolsonaro. Borba (politologo) al Sir, “risultato dipende dalla scelta di chi si è astenuto al primo turno”

È iniziata in Brasile la corsa al ballottaggio, che vedrà protagonisti, distanziati di 5 punti, l’ex presidente Inacio Lula Da Silva (sinistra), al 48,4%, e il presidente uscente Jair Bolsonaro (destra), al 43,2%. I primi sondaggi continuano a dare per favorito Lula, anche se in misura diversa tra istituti di ricerca. L’istituto Poder fotografa un certo equilibrio (52 a 48 a favore di Lula), evidenziando una notevole maggioranza per il candidato della sinistra nell’elettorato cattolico (64%), mentre a sua volta Bolsonaro è appoggiato in massa dagli evangelici (69%). Secondo l’istituto Ipec il vantaggio di Lula sarebbe maggiore: 55% a 45%. In ogni caso, i risultati del primo turno, con Bolsonaro a una quota decisamente maggiore rispetto ai sondaggi, rendono prudenti tutti gli analisti. Spiega al Sir Francisco Borba, sociologo e docente alla Pontificia università cattolica di San Paolo, per la quale coordina il nucleo Fede e cultura, in collaborazione con l’arcidiocesi: “La verità è che nessuno si aspettava il risultato di Bolsonaro e tutti pensavano che per Lula fosse una passeggiata, i sondaggi hanno fatto un cattivo servizio a Lula, perché ora la sensazione è che sia cambiato il gioco, che il presidente uscente sia in rimonta. Invece, potrebbe solo essere che i sondaggi fin dall’inizio fossero sbagliati. Qui in Brasile è minata la credibilità degli istituti di ricerca, che hanno fallito diversi sondaggi anche nelle elezioni per i governatori degli Stati, soprattutto a San Paolo e nel Rio Grande do Sul. È mancata una valutazione sull’impatto delle città medie e piccole, dove ha prevalso Bolsonaro. Per il resto, devo dire che il fenomeno della destra ‘invisibile’ nei sondaggi non è nuovo, si verificò anche negli Usa ai tempi di Trump”. Difficile, perciò, fare pronostici: “Se a votare sarà l’80% del primo turno, allora vincerà Lula, che può contare anche sull’appoggio dei candidati sconfitti al primo turno, Simone Tebet e Ciro Gomes. Ma cosa succederebbe, se una parte considerevole di chi si è astenuto andasse a votare al ballottaggio? Tutto sarebbe sconvolto”. Anche se alla fine dovesse prevalere, come resta possibile, Lula avrà la vita difficile in Parlamento, dove la destra ha la maggioranza, senza considerare che anche la sua coalizione è molto variegata. “Se eletto – conclude Borba – dovrà abbandonare l’idea di una politica decisamente di sinistra, dovrà mantenere un equilibrio tra scelte liberali e laburiste. Viceversa, una nuova vittoria di Bolsonaro proietterebbe il Brasile nell’alveo delle democrazie illiberali. Resta, in ogni caso, la difficoltà della sinistra a capire le ragioni di chi vota Bolsonaro, a dare risposte ai loro bisogni”.

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