Tutela minori: don Marchetti (Bergamo), “il Centro di ascolto è un servizio pastorale, non si sostituisce all’autorità giudiziaria”

“Scopo principale del centro di ascolto è offrire un servizio pastorale di primo ascolto e di accoglienza a chi dichiara di aver subito, in ambito ecclesiale, abusi sessuali e/o di potere e di coscienza e a chi intende segnalare tali abusi da parte di chierici, religiosi e religiose, operatori e operatrici pastorali”. Lo ha ricordato don Gianluca Marchetti, cancelliere della curia di Bergamo, nel corso della Giornata di studio “L’indagine previa” promossa dal Servizio per la tutela dei minori della Cei. “Vi è certamente anche la possibilità per i centri di ascolto di raccogliere non solo le segnalazioni di delitti, ma anche quelle di comportamenti inappropriati, discutibili, ambigui che spesso sono il primo passo verso l’abuso vero e proprio”, ha spiegato don Marchetti, che ha ribadito: “Il centro di ascolto non è uno sportello per la raccolta di denunce che si sostituisce o si sovrappone all’autorità giudiziaria o ad altri organismi o strutture dello Stato all’uopo preposte così come non si configura come il luogo di un accompagnamento psicoterapeutico o di assistenza legale: si tratta di un servizio ecclesiale di natura pastorale”.
E ancora: “Chiunque può riferirsi al centro di ascolto trovando, nell’ambito delle finalità e competenze che gli sono proprie, ascolto e accoglienza; informazioni sul tema della tutela dei minori e delle persone vulnerabili in ambito ecclesiale piuttosto che sulle procedure e le prassi circa la segnalazione di abusi; sostegno, se richiesto, nell’individuazione del percorso (medico, spirituale, legale, …) più adatto a ciascuno”. Ma alla fine, ha concluso, non deve esserci un indirizzo di azione, ma “liberamente, l’interessato potrà proseguire nelle sedi e con le competenze e modalità che lo stesso reputerà più adeguate”.

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