“Serve un’azione congiunta UE-Stati membri. Nessun Paese può agire in proprio mettendo in campo iniziative singole per il contrasto al caro energia”. Ad affermarlo è il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), Tiziano Treu, nel commentare il parere approvato all’unanimità dall’Assemblea durante l’ultima riunione.
Il testo contiene le proposte del Cnel sulla Comunicazione Com (2022) 360 final “Risparmiare gas per un inverno sicuro” della Commissione europea in cui è illustrato il nuovo piano europeo di diversificazione energetica e di riduzione della domanda di gas.
“Le risorse stanziate dal decreto ‘Aiuti-ter’ non appaiono congrue alle reali necessità del Paese. Il Cnel – è scritto nel parere – esprime preoccupazione sulla questione energetica e indica due priorità: queste risorse devono essere erogate con celerità e senza complicazioni burocratiche, la loro ricaduta sia indirizzata innanzitutto alle fasce sociali più deboli, sulle quali maggiormente impatta l’impennata dei prezzi dei beni di prima necessità”. “Accanto alle misure straordinarie da varare nelle prossime settimane per affrontare l’emergenza, è necessario identificare le azioni strutturali da introdurre oggi per dispiegare effetti nel medio e lungo termine”, si legge ancora nel documento che precisa: “Nello specifico, come richiesto dalla Commissione europea, il Governo deve dotarsi di un piano di azione nazionale preventivo basato su una adeguata valutazione dei rischi secondo la scala di tre livelli (preallarme, allarme, emergenza)”. Le indicazioni contenute nel parere nascono da un confronto condiviso tra tutti gli organi simili al Cnel dei diversi Paesi Ue e dal Comitato economico e sociale europeo (Cese).
“Serve un piano emergenziale come il Next Generation Eu varato durante la pandemia. La crisi in atto dimostra la necessità e l’urgenza di proseguire il percorso avviato di sviluppo delle fonti di energia rinnovabili per realizzare una nostra autonomia energetica componente essenziale della più ampia autonomia energetica europea”, ha aggiunto Gian Paolo Gualaccini, consigliere del Cnel e coordinatore del Comitato per l’esame degli Atti Ue. Per Gualaccini, “bisogna fissare un tetto al prezzo del gas, come sostenuto dai 15 Paesi membri dell’Ue, disaccoppiando il prezzo da quello dell’elettricità, sui mercati all’ingrosso e al dettaglio, e introdurre una Borsa europea del gas per sganciarlo dalle tendenze speculative di Amsterdam”.