Domenica 9 ottobre, alle 10.15, Papa Francesco presiederà, sul sagrato della basilica vaticana, la celebrazione eucaristica nel corso della quale verranno canonizzati i beati Artemide Zatti, laico professo della Società Salesiana di San Giovanni Bosco (12 ottobre 1880, Boretto, Italia – 15 marzo 1951, Viedma, Argentina), e Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza e fondatore della Congregazione dei Missionari di San Carlo e della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo, (8 luglio 1839, Fino Mornasco, Italia – 1° giugno 1905, Piacenza, Italia). “La canonizzazione del salesiano Artemide Zatti – scrive l’agenzia salesiana – è motivo di profonda gioia e gratitudine per tutta la Congregazione e la Famiglia Salesiana, così come per la Chiesa in Argentina, terra in cui il futuro santo emigrò all’età di 17 anni”.
Originario di Boretto, in Provincia di Reggio Emilia, Zatti si trovò ad emigrare con tutta la famiglia. Lavorò nei campi e come piastrellista, prima di dedicarsi anima e corpo alla missione che impegnò tutta la sua vita: la cura degli ammalati presso l’ospedale missionario che i salesiani animavano a Viedma, nella Patagonia argentina. In quell’ospedale operò per circa 50 anni (1902-1951) come infermiere, farmacista e amministratore, senza mai perdere il contatto con la sua primaria vocazione, quella di salesiano coadiutore – consacrato con i tre voti di povertà, castità e obbedienza. Stimato da tutti gli ammalati e dagli stessi sanitari, che gli lasciavano man mano sempre maggiore libertà d’azione, “l’infermiere santo”, il “parente di tutti i poveri”, come veniva chiamato già in vita, vedeva e serviva negli ammalati Gesù stesso. Morì il 15 marzo 1951 per un tumore da lui stesso diagnosticato e pienamente accettato. È stato dichiarato venerabile il 7 luglio 1997 e beatificato da San Giovanni Paolo II in piazza San Pietro, il 14 aprile 2002. La guarigione inspiegabile che apre la strada alla canonizzazione di Artemide Zatti è avvenuta nelle Filippine nell’agosto del 2016 e riguarda un uomo che era stato colpito da un ictus ischemico – accompagnato da ulteriori complicazioni – il cui fratello, salesiano coadiutore lui stesso, avviò una catena di preghiera invocando la guarigione del familiare mediante l’intercessione del beato Artemide Zatti.