Attraverso un comunicato diffuso martedì 4 ottobre, la Commissione episcopale per la vita, i laici e la famiglia (Cevilaf) della Conferenza episcopale argentina esprime preoccupazione per la nuova campagna del Ministero della Salute, che promuove l’accesso a metodi contraccettivi irreversibili (vasectomia e chiusura delle tube) per adolescenti di età pari o superiore a 16 anni.
Nel comunicato si afferma che si tratta di “metodi che violano la dignità della persona” e limitano la nozione di libertà umana, attribuendo responsabilità a persone che non hanno raggiunto la necessaria maturità.
La preoccupazione si estende anche al “progressivo indebolimento della coscienza della vita e della condizione umana”, riducendola a semplice materialità, e “non si tiene conto dell’esistenza della persona e della sua trascendenza, ignorando pericolosamente la dignità degli esclusi, degli anziani, dei poveri, dei malati e dei nascituri”.
Piuttosto, “dovremmo chiederci, perché i giovani non possono progettare un futuro, perché hanno paura o hanno difficoltà reali a formare una famiglia”, prosegue la Cevilaf, che chiede di “assicurare migliori condizioni di vita, istruzione, opportunità di lavoro e sicurezza”.