“Condanniamo ogni violenza esercitata per opprimere i popoli, ancor di più quando compiuta a danno di soggetti più facilmente vulnerabili o fragili, come donne o bambini”. Così, in una nota diffusa oggi, Donne di fede in dialogo di Religions for Peace Italia, commenta quanto sta avvenendo in Iran. “La crudele repressione ad opera delle autorità civili e religiose iraniane esercitata su coloro che protestano a seguito della morte di Masha Amini, giovane iraniana di origine curda, arrestata e picchiata a morte a Teheran dalla ‘polizia morale’ a causa di un velo ‘indossato’ male”. La vicenda “non può non suscitare una profonda riflessione sul binomio libertà e religione” denuncia il movimento, che promuove la pace e il dialogo tra persone di credi diversi. “Condanniamo con forza il perpetrarsi di repressioni nei confronti di quanti manifestano in Iran, e in particolare delle donne che reclamano diritti. Quanto sta accadendo nella Repubblica Islamica di Iran denota, ancora una volta, come in regimi totalitari l’essenza della religione venga distorta ed estremizzata, fino a farla diventare un’arma di oppressione. Sosteniamo la protesta sollevata dal popolo iraniano attraverso momenti di preghiera, riflessione comune ed ogni forma di solidarietà, e invitiamo a collegarsi alla nostra rete, partecipando agli eventi dedicati proposti dalla nostra associazione e da quanti sono impegnati a difendere la dignità della persona ed il valore fondamentale della libertà di religione, di coscienza e di pensiero”.