“L’Assunta del Tiziano che, maestosamente, avvolge il presbiterio e attrae l’attenzione di fedeli e visitatori” è “espressione della fede cristiana ed in particolare di una grande festa liturgica mariana. La bellezza e la forza straordinaria del dipinto, rese attraverso lo strumento dell’arte pittorica, non possono essere perciò disgiunte e mai staccate dal suo essere un’espressione e testimonianza che deriva dalla fede cristiana”. Così il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, a conclusione della messa, ieri sera, presso la basilica veneziana di Santa Maria Gloriosa detta “dei Frari”, in occasione dell’inaugurazione del restauro, durato quattro anni, del capolavoro del pittore Tiziano Vecellio, opera simbolo del Rinascimento veneziano. Al termine della messa il patriarca ha dedicato alcune parole commemorative proprio sul significato spirituale e artistico della grande pala che raffigura l’Assunzione in Cielo della Beata Vergine: “La bellezza si esprime in molte e differenti forme ed arti (pensiamo ad esempio alla musica, al canto gregoriano e alla polifonia, alla pittura e alla scultura, alle tecniche utilizzate e alla prospettiva ecc.) e in questa basilica – in particolare guardando l’Assunta, ma non dimenticando altri capolavori qui presenti – si associa in modo speciale alla fede cristiana e alla comunità ecclesiale, riuscendo a suscitare l’interesse e la contemplazione di tutti, credenti o meno, in ogni epoca”.