“Dobbiamo riparare, restituire. È la grande urgenza della nostra epoca. E non abbiamo altro tempo oltre questo. È un compito che riguarda tutti noi – nessuno è irrilevante – nessuna buona opera è inutile. È un compito che va svolto insieme”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio alla Nazione pronunciato ad Assisi, in occasione della festa di San Francesco di Assisi, patrono d’Italia.
“Il Papa, che per primo ha scelto il nome di Francesco – e a cui rivolgiamo da Assisi un deferente e riconoscente saluto”, ha proseguito il Capo dello Stato suscitando l’applauso dei presenti nella basilica superiore, “ci ha offerto una chiave di interpretazione e di impegno parlando di ‘ecologia integrale’”. “È proprio questa la sfida”, ha ammonito Mattarella, elencando gli ambiti d’intervento: “Equilibrio ambientale da ricomporre; giustizia sociale da perseguire rimuovendo gli ostacoli che le contingenze frappongono; diritto di ogni donna e di ogni uomo a sviluppare appieno la propria personalità”. “Con la sua vita, con le sue rinunce, divenute pienezza, san Francesco – ha sottolineato il presidente – aveva compreso in anticipo e si è posto alla testa di quanti vogliano condividere questa visione di salvezza per l’umanità”.