Bolivia: a causa dello sciopero a oltranza a Santa Cruz rischia di non essere garantita la cura negli ospedali cattolici. Appello al dialogo dall’arcivescovo Leigue

L’ing. Víctor Hugo Valda Antelo, delegato episcopale per la Salute dell’arcidiocesi di Santa Cruz de la Sierra e direttore generale dell’ospedale cattolico, ha comunicato “con grande preoccupazione” che rischia di non essere garantita la continuità di cura negli ospedali cattolici di Santa Cruz “per la carenza di carburante”, poiché impedisce ai nostri mezzi di trasportare pazienti e il nostro personale medico, infermieristico, di supporto e amministrativo, che dall’inizio dello sciopero civico a tempo indeterminato, si è adoperato per mantenere regolarmente l’assistenza ai malati”. Si tratta di uno degli effetti più gravi dello sciopero a oltranza che da dieci giorni paralizza la città più popolosa della Bolivia.
L’ing. Valda ha rivolto un appello urgente alle autorità e soprattutto alle persone che stanno rendendo impossibile l’arrivo del carburante alle pompe, perché consentano l’approvvigionamento di carburante e il passaggio dei punti di blocco in via prioritaria e immediata per le ambulanze e i mezzi di trasporto degli ospedali”.
Ieri, intanto, l’arcivescovo di Santa Cruz, René Leigue, durante l’omelia domenicale ha rivolto un nuovo appello al dialogo, e denunciato che “per due persone dobbiamo far soffrire tutti, alcuni milioni, in una città”. Negli ultimi giorni le critiche si sono appuntate, oltre che sul Governo del presidente Luis Arce, anche sul governatore Fernando Camacho e sul leader civico Rómulo Calvo, fautori di una linea dura di fronte alle parziali aperture dell’Esecutivo.

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