“Il nuovo governo sembra confuso. A dimostrarlo è l’improvviso cambiamento della politica fiscale. Mentre la decisione di abbandonare l’abolizione dell’aliquota fiscale più alta sui redditi oltre le 150.000 sterline (circa 160.000 euro – ndr) è la benvenuta, questa inversione a ‘u’ suggerisce che chi è al governo non è in contatto neppure con il parlamento”. Usa parole molto dure il vescovo cattolico John Arnold, portavoce in materia di ambiente e benessere per la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, per commentare la decisione del governo britannico di eliminare una parte del piano di riduzione delle tasse annunciato il 23 settembre scorso a Londra, che avrebbe fra l’altro innescato una crisi finanziaria nel Regno Unito con la sterlina ai minimi storici. Un taglio nelle imposte che avrebbe favorito i più ricchi, aggravando ulteriormente la crisi del costo della vita.
“Viviamo in tempi economici molto difficili nei quali ampie fette della popolazione non arrivano a fine mese. Le statistiche confermano che, in questo momento, molti cittadini del Regno Unito vengono spinti nella povertà”, ha detto ancora il vescovo Arnold, responsabile della diocesi cattolica di Salford che comprende la città di Manchester. “Non è certo il momento di offrire vantaggi ai più ricchi. Dobbiamo chiedere un governo guidato dal bene comune che assista chi fa fatica. Dobbiamo curare il bene di ciascuno mentre viviamo una crisi senza precedenti”.