Bulgaria: elezioni, torna il centrodestra di Borissov. Solo il 35% degli elettori alle urne. Parlamento frammentato, governo lontano

Il primo partito dopo le elezioni parlamentari svoltesi ieri in Bulgaria è Gerb, centrodestra, dello storico leader Boyko Borissov, che è stato alla guida del paese per 12 anni fino al 2020: ma formare un governo con il 25,3% dei consensi e 66 parlamentari su 240 sarà molto difficile. Al secondo posto arriva il rivale di Gerb, il movimento anti-corruzione “Continuiamo il cambiamento” di Kiril Petkov che ha governato il Paese negli ultimi sei mesi prima delle elezioni, il quale ora diminuisce i suoi consensi con il 20,2% dei voti. L’affluenza è stata piuttosto bassa, sotto il 35%, ma ancora non ci sono dati ufficiali. Nel parlamento bulgaro entrano ben sette partiti: terzo nella classifica è il partito della minoranza turca con il 13,7%, seguito dal partito filorusso che registra una notevole crescita con il 10,2%. Seguono i socialisti con il 9,3%, la vecchia destra – Bulgaria democratica – con il 7,45% e un altro nuovo partito, Ascesa bulgara, che supera appena la soglia del 4% con 4,6% dei consensi.
Le elezioni mostrano un parlamento molto frammentato rendendo difficile la prospettiva di un nuovo governo. Il leader di “Continuiamo il cambiamento” Kiril Petkov ha già detto nella notte che non farà alcun governo con Gerb di Boyko Borissov. Le testate bulgare sottolineano la frammentazione politica, la difficoltà a creare coalizioni di governo e non si esclude l’ennesimo ricorso alle urne.

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