“Le agenzie dell’Ue dovrebbero applicare norme più rigide ed effettuare controlli più rigorosi per minimizzare il rischio che dirigenti e altro personale di inquadramento superiore lascino i propri posti per assumere incarichi nel settore privato che potrebbero condurre a una situazione di conflitto di interessi e pregiudicare l’integrità delle istituzioni dell’Ue”. Lo ha affermato la Corte dei conti europea nella relazione annuale sulle agenzie dell’Ue, pubblicata oggi. Mentre, secondo la Corte, avendo certificato i conti per il 2021, “la contabilità delle agenzie è attendibile”. Tutte le 44 agenzie europee sono state promosse con “la sufficienza sul modo in cui riscuotono entrate per le operazioni che realizzano”. Anche per quanto riguarda le spese il giudizio è positivo, ma continuano a persistere problemi riguardanti le procedure di appalto nella maggior parte di esse. Per un’agenzia, l’eu-Lisa, che gestisce sistemi IT per la sicurezza, si osservano “spese irregolari per 18,1 milioni di euro”, a causa di problemi già segnalati in passato. L’agenzia ha adesso ricevuto altro giudizio con rilievi sui pagamenti, ed è stata invitata a migliorare la gestione degli appalti e dei contratti. In particolare, sono le agenzie Ue con poteri di regolamentazione e collegamenti con l’industria, ad essere più esposte al rischio di “porte girevoli”: si affidano a personale temporaneo con un alto tasso di avvicendamento; la loro struttura di governance prevede consigli di amministrazione composti da membri con incarichi a breve termine, che non sono soggetti agli obblighi relativi alle “porte girevoli”. “Ancora una volta, la Corte ha potuto formulare giudizi di audit positivi sui conti e sulle entrate delle agenzie dell’Ue, e le relative spese sono generalmente all’altezza. Ma i legislatori e le agenzie devono prestare attenzione al campanello d’allarme suonato dalla Corte e gestire le potenziali porte girevoli con maggior rigore, per evitare conflitti di interessi e danni reputazionali per le agenzie stesse e l’insieme dell’Ue”, ha dichiarato Rimantas Šadžius, il membro della Corte responsabile dell’audit.