“Un ostacolo di particolare rilevanza sulla via del camminare insieme è rappresentato dallo scandalo degli abusi compiuti da membri del clero o da persone con un incarico ecclesiale: in primo luogo e soprattutto gli abusi su minori e persone vulnerabili, ma anche quelli di altro genere (spirituali, sessuali, economici, di autorità, di coscienza). Si tratta di una ferita aperta, che continua a infliggere dolore alle vittime e ai superstiti, alle loro famiglie e alle loro comunità”. E’ quanto si legge nel documento di lavoro per la Tappa Continentale del Sinodo sulla Sinodalità, dal titolo “Allarga lo spazio della tua tenda (Is 54,2)”, presentato oggi in sala stampa vaticana e frutto delle sintesi di 112 su 114 Conferenze episcopali e di tutte le 15 Chiese orientali cattoliche, a cui si aggiungono le riflessioni di 17 su 23 dicasteri della Curia Romana, oltre a quelle dei superiori religiosi (Usg/Uisg), degli istituti di vita consacrata e società di vita apostolica, di associazioni e movimenti di fedeli laici. Inoltre sono arrivati più di mille contributi di singoli e di gruppi, e gli spunti raccolti attraverso i social media grazie all’iniziativa del “Sinodo digitale”. In questo primo anno del cammino sinodale, dedicato all’ascolto – si legge nel documento – “si è fatto continuo riferimento all’impatto della crisi degli abusi sessuali del clero”: “Per molti, le conseguenze sono ancora una questione spinosa e irrisolta. Si è avvertita la forte urgenza di riconoscere l’orrore e il male causato, e di accrescere gli sforzi per tutelare le persone vulnerabili, riparare il danno perpetrato all’autorità morale della Chiesa e ricostruire la fiducia. Alcune diocesi hanno riferito che i partecipanti desideravano che esse riconoscessero e facessero ammenda per gli abusi del passato”. “Un’attenta e dolorosa riflessione sull’eredità degli abusi ha portato molti gruppi sinodali a chiedere un cambiamento culturale della Chiesa, in vista di una maggiore trasparenza, responsabilità e corresponsabilità”, si rende noto inoltre nel testo, in cui si segnala inoltre che “molte Chiese locali riferiscono di trovarsi di fronte a un contesto culturale segnato dal declino della credibilità e della fiducia di cui godono a causa della crisi degli abusi”. Nel documento, si raccomanda anche l’ascolto dei ministri ordinati “riguardo alle dimensioni affettive e sessuali della loro vita” e si rivela “l’importanza di prevedere forme di accoglienza e protezione per le donne e gli eventuali figli di sacerdoti venuti meno al voto di celibato, che altrimenti sono a rischio di subire gravi ingiustizie e discriminazioni”.