Ucraina: Scaglione, “proposta di Macron molto articolata”. “Il punto debole è continuare a ripetere che la pace si potrà fare solo quando e come decideranno gli ucraini”

“La proposta di Macron è molto articolata e il fatto che sia stata affidata al Papa, in qualche modo, dimostra che lo stesso presidente francese capisce che bisogna appellarsi ad un’istanza ancora superiore”. Così Fulvio Scaglione, per anni corrispondente da Mosca, commenta gli ultimi sviluppi diplomatici sulla guerra in Ucraina.
Il giornalista si sofferma anche su quello che ritiene “il punto debole” della proposta di Macron: “Anche il presidente francese, come tutti i leader occidentali, ripete che la pace si potrà fare solo quando e come decideranno gli ucraini. E questa è una contraddizione in termini perché, ferme restando le ragioni dell’aggredito e le responsabilità degli aggressori, gli ucraini si sono ad un certo punto convinti – e le vicende del campo di battaglia nelle ultime settimane sembrano dar loro ragione – che possono vincerla questa guerra. Perciò in questo momento gli ucraini non sono affatto inclini a mediare, tanto più sapendo di poter contare sul sostegno senza se e senza ma dell’intero mondo occidentale”. Tutti i ragionamenti sui possibili sviluppi della proposta vengono fatti, sottolinea Scaglione, “ammettendo che – e per realismo bisogna dirselo – quando i russi manifestano disponibilità lo facciano perché ci credono e non solo per una questione di rispetto nei confronti del Papa, per non bruciare tutti i ponti”.
“Il conflitto – evidenzia il giornalista – mette a rischio la pace mondiale. E di fronte ad un pericolo che riguarda tutti, l’autorità del Papa è quella più indicata per un discorso totalmente super partes. Senza rinnegare le ragioni dell’aggredito rispetto all’aggressore, ragioni che per altro il Papa ha sempre difeso e messo in chiaro in tutti questi mesi”. “La pace – rileva – non può passare come una pialla su queste differenze ma oggi l’arresto del conflitto, il cessate-il-fuoco è un’esigenza imperativa”. “La guerra rischia di andare avanti ancora a lungo e comunque non avrà né vinti né vincitori”, la convinzione del giornalista che auspica una rapida fine di “un massacro insensato”. “Dopo 8 mesi, i russi hanno raddoppiato il territorio controllato ma stanno perdendo un sacco di uomini e mezzi; gli ucraini hanno perso territorio e comunque anche loro stanno perdendo uomini e mezzi; tutto l’Occidente è implicato nel conflitto e più si va avanti più aumentano i Paesi del mondo che vengono coinvolti, basti pensare all’Iran con la questione dei droni”. “Oggi la prima cosa da fare è fermare le ostilità, senza questo non si va da nessuna parte”, conclude Scaglione.

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