È stata beatificata ieri a Crato, nello Stato brasiliano del Ceará, Benigna Cardoso da Silva, vergine e martire. Più nota come “Menina Benigna”, venne assassinata a soli 13 anni, il 24 ottobre 1941, per aver resistito alle violente richieste sessuali di un adolescente; eroina della castità, crebbe come una studentessa devota e fedele, partecipava alla messa e all’attività della parrocchia. Inoltre, svolgeva lavori domestici, assistendo le due anziane signorine che l’avevano adottata. Il rito è stato presieduto dal rappresentante di Papa Francesco, il card. Leonardo Steiner, arcivescovo di Manaus.
L’arcivescovo di Manaus ha definito la nuova beata “una ragazza che mostra il valore della donna, la dignità delle donne, e mostra al tempo stesso un grande amore per Gesù”, evidenziando “quanto fedele è stata nel seguire Gesù”. Benigna, secondo il porporato, rappresenta “l’integrità della donna, la dignità della donna”. “Anche attraverso il suo essere stata assassinata, mostra cosa significa per una donna avere dignità, preservare la sua dignità, lottare per la sua dignità”. Perciò, la beata offre “una grande lezione di fronte al femminicidio e all’abuso di bambini e adolescenti”, e il suo esempio “può aiutarci a superare questi crimini”.
Il card. Steiner ha evidenziato anche l’amore della beata Benigna per la Parola di Dio, e il fatto che si prendesse cura delle zie che l’avevano adottata insieme ai fratelli, tanto che non lasciò il luogo in cui viveva, anche se era stata consigliata di farlo, per continuare a prendersi cura delle zie. In questo senso, ha detto di poter considerare la nuova beata come “martire del prendersi cura”. L’arcivescovo ha sottolineato anche il pentimento dell’uomo che aveva ucciso Benigna: “La purezza e la forza portarono il giovane alla riconciliazione, alla conversione. È ammirevole il fatto che la cercò come intercessore, e fu ascoltato”.