La comunità cristiana e la comunità islamica di Spoleto insieme per invocare il dono della pace in Ucraina e nelle altre regioni del mondo dove si combattono guerre. È accaduto a Spoleto dove ieri pomeriggio si è svolto un momento di preghiera, organizzato dalla Caritas e dall’Ufficio Migrantes diocesano, cui hanno partecipato l’arcivescovo, mons. Renato Boccardo, e l’Imam locale Abdelilah Saouf. Anche il Comune di Spoleto ha aderito ed era rappresentato dal vice presidente del Consiglio comunale, Maura Coltorti.
Il vescovo ha sottolineato che la diversità è un’autentica ricchezza più che una minaccia: “Siamo qui per elevare all’unico Dio il nostro grido di pace e per ridire che mai la violenza e la guerra possono invocare il nome di Dio. Sarebbe bello se tornando a casa ciascuno di noi facesse un proposito di pace: chiedere perdono a qualcuno, trattenere parole cattive che possono ferire l’altro, impegnarmi in qualcosa per il bene comune. Perché la pace nasce e si veicola nei piccoli gesti quotidiani”. L’Imam Saouf si è detto felice di questo momento comune di preghiera: “La comunità musulmana vuole contribuire insieme alla Chiesa a far crescere la pace nel mondo”. Al termine sia l’Imam che l’arcivescovo hanno elevato a Dio preghiere per la fine della guerra. “Abbiamo pensato a questo momento – ha affermato don Edoardo Rossi, direttore della Caritas e dell’Ufficio Migrantes – nel contesto delle iniziative della 108sima Giornata del Mondiale del Migrante e Rifugiato celebrata lo scorso 25 settembre. È il primo passo di un cammino che si intraprende tra la comunità cristiana e quella musulmana di Spoleto a favore della pace, nella comune consapevolezza che gli stranieri non sono invasori e distruttori, ma lavoratori volenterosi che ricostruiscono le mura della nuova Gerusalemme, la Gerusalemme aperta a tutte le genti. La nostra volontà è che sia un percorso duraturo e non solo occasionale”.