Rinnovare il voto cittadino “non è ricordare un fatto del passato quando il vescovo, gli amministratori e il popolo di Udine vennero davanti all’icona miracolosa della Vergine per implorare l’intervento di salvezza dalla grave epidemia che li aveva colpiti. Non siamo qui per ricordare la preghiera che gli udinesi fecero in questo luogo secoli fa, ma per continuare nello stesso santuario quella preghiera, con la stessa fede e con la stessa costanza, senza stancarci. Abbiamo, infatti, anche oggi urgenti motivi per lanciare una forte supplica al cuore di Dio attraverso il Cuore Immacolato di Maria”. Lo ha sottolineato l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia pronunciata al santuario della B.V. delle Grazie in occasione del “Voto cittadino”.
L’arcivescovo ha suggerisco “solo due” degli “urgenti motivi” per i quali elevare la preghiera: “Imploriamo, prima di tutto, dal più profondo del nostro animo, il dono della pace. A questo ci invita, senza stancarsi, Papa Francesco che suona, però, come una voce un po’ isolata in mezzo a tante chiacchiere rumorose e inutili che si fanno sulla tragica guerra in Ucraina”. “Si chiacchiera di pace, ma non si prega Dio perché abbia pietà di noi e ci doni la pace”, ha osservato mons. Mazzocato, evidenziando che “a forza, poi, di sentire notizie e dibattiti sulla guerra corriamo anche il rischio di farne l’abitudine come se si trattasse di uno spettacolo lontano da noi. Invece la guerra non è lontana, prima di tutto perché ne stiamo pagando pesanti conseguenze economiche; ma più ancora, perché la guerra è un male assurdo e pericoloso che si è scatenato a poche centinaia di chilometri da noi. È opera di satana che cammina in mezzo all’Europa con l’unica volontà di distruzione e di morte”. Il secondo motivo di preghiera suggerito dall’arcivescovo è legato al “momento delicato di passaggio di governo” che sta vivendo il Paese: “Noi – ha affermato – vogliamo invocare lo Spirito Santo su coloro che dovranno assumersi la responsabilità di fare scelte giuste per il bene di tutti e su chi, d’altra parte, si troverà ad esercitare un’azione di critica costruttiva. Chiediamo che la luce divina illumini le loro coscienze per non cedere a miopi interessi personali o di partito perché troppo grave è la posta in gioco”. Mons. Mazzocato si è poi soffermato su alcune criticità e urgenze del Paese: non solo le difficoltà economiche e sociali che “incombono” su famiglie e attività produttive ma anche “la necessità di difendere la sacralità della vita di ogni persona; di sostenere la famiglia basata sul matrimonio tra uomo e donna e la sua missione di generare figli per il futuro della nostra società; di tutelare le scuole perché siano messe in condizione di svolgere al meglio il loro compito educativo anche difendendosi da discutibili teorie sull’identità affettivo-sessuale della persona che, in ogni caso, nulla hanno a che vedere con l’educazione di bambini e ragazzi”.