Giornali Fisc: Casale Monferrato, “La Vita Casalese” ha festeggiato 100 anni. Facciolo (direttore), “punto di ripartenza”

“100 anni non sono un traguardo ma un punto di ripartenza per fare de ‘La Vita Casalese’ un giornale ancora più bello, incrementandone anche la presenza sui social e sul web”. Questo l’impegno assunto dal direttore del settimanale diocesano di Casale Monferrato, Mauro Facciolo, introducendo il convegno con il quale ieri pomeriggio si è festeggiato il primo secolo di vita della testata locale che vide la luce il 1° gennaio 1922.
Facciolo ha sottolineato quella che è sempre stata una caratteristica del settimanale: essere “collante per la realtà diocesana che si articola su tre Province”. De “La Vita Casalese” il sindaco Federico Riboldi ha evidenziato come sia stata “spesso all’avanguardia in vari ambiti della vita e della cultura cittadina”. Al convegno ha portato anche il saluto e l’augurio della Fisc la vicepresidente nazionale Chiara Genisio: riconoscendo che quella del settimanale diocesano è stata una presenza “di profezia”, ha auspicato che “seppur in un momento non facile possa continuare ad essere voce di chi non ha voce, sentinella di ciò che accade e pilastro della nostra democrazia”. Anche Pietro Policante, presidente della Fipeg, ha rimarcato la “testimonianza pastorale e civile” offerta lungo la sua vita dal settimanale diocesano e ha ricordato come “La Vita Casalese” abbia avuto un “ruolo molto importante” per la Federazione essendone, fin dalla sua nascita 28 anni fa, il punto di riferimento operativo a servizio di 60 testate locali.
È toccato poi a Sergio Favretto ripercorrere i “100 anni di Vita Casalese tra valori e contemporaneità”. “Fin dall’inizio ha coltivato il pensiero del movimento cattolico attento al progresso”, ha osservato, prima di elencare una serie di temi sempre presenti sulle pagine del settimanale: la pace (“con interventi espliciti dei vescovi che si sono succeduti”), l’accoglienza e la solidarietà (“principi cardine che il giornale ha sempre indicato”), l’ambiente e la tutela del territorio come patrimonio da difendere (“in una realtà segnata dalla tragedia dell’amianto e nel 1986 dall’inquinamento dell’acquedotto comunale”), il dialogo (“anche con chi era lontano dal mondo cattolico”). Ma oltre a coltivare “valori cattolici e umani”, “La Vita Casalese” secondo Favretto ha dimostrato di “avere la capacità di aggiornarsi tecnologicamente” e di essere “una presenza puntuale nei momenti topici della storia”. Inoltre, ha aggiunto, lungo i decenni “è stata palestra di giornalismo, con un passato e un presente coraggioso”. Il settimanale, ha concluso, “è stato ed è un grande scrigno di argomenti”; questo è un “aspetto significativo”: in un’epoca da “titoli ad effetto”, ha ammonito, “abbiamo bisogno di sostanza”.
Il convegno è stato concluso dal vescovo di Casale Monferrato, mons. Gianni Sacchi, che ha rilevato come il settimanale abbia sempre “cercato di raccontare la vita delle persone e della comunità, una vita di popolo”. A questo si è affiancata l’“opera di evangelizzazione”. L’augurio del vescovo è che il giornale abbia ancora “una vita feconda” per poter dare “testimonianza della vita del territorio e della diocesi”.
In tutti gli interventi e anche nell’esposizione allestita per l’occasione non sono mancati il ricordo e la riconoscenza a don Paolo Busto, morto a luglio scorso, che de “La Vita Casalese” è stato direttore dal 1982 per oltre 40 anni.

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