“Non può esserci impunità nella Chiesa, qualunque sia la funzione della persona implicata”. Per la prima volta, dopo giorni di choc in tutta la Francia, il presidente dei vescovi francesi. mons. Éric de Moulins-Beaufort, pende la parola sul nuovo scandalo che ha scosso la Chiesa di Francia: quello di mons. Michel Santier, vescovo emerito di Luçon, che secondo quanto rivelato dal settimanale cattolico francese “Famille Chrétienne” sta scontando misure disciplinari in un monastero in risposta all’accusa di abusi sessuali. I fatti sono avvenuti negli anni ’90, nella diocesi di Coutances (Manche) dove mons. Santier era direttore di una scuola di formazione alla preghiera per giovani dai 18 ai 30 anni. In questo contesto avrebbe esercitato un’influenza psico-spirituale su due giovani adulti a scopo sessuale. Con l’aggravante che questi atti sono stati commessi con una strumentalizzazione dei sacramenti, in particolare del sacramento della confessione. “La rivelazione data dalla stampa di fatti gravi che coinvolgono mons. Michel Santier è uno choc per molti fedeli, in particolare nelle diocesi di Créteil, Coutances e Luçon”, scrive mons. de Moulins-Beaufort in una nota diffusa oggi dalla Conferenza episcopale francese. “Ripeto la mia compassione per coloro che hanno sofferto per questi fatti, ma anche per tutti coloro che sono feriti da queste rivelazioni. Il sentimento del tradimento, la tentazione dello scoraggiamento sono tutte emozioni che capisco e che ci attraversano, così come l’incomprensione e la rabbia di molti di fronte agli atti stessi. Sento e ricevo anche le critiche formulate intorno alla mancata comunicazione dei provvedimenti romani quando furono emanati”.
Per questo il presidente dei vescovi spiega nella nota lo stato attuale delle procedure in atto, ricordando che mons. Michel Santier “è stato sanzionato dall’autorità della Santa Sede, dopo la denuncia dei fatti da parte dell’Arcivescovo da cui dipendeva in quel momento, non appena quest’ultimo ne venne a conoscenza. Nuovi elementi portati all’attenzione di mons. Dominique Lebrun, arcivescovo della provincia da cui ora dipende mons. Michel Santier per il suo luogo di residenza, lo hanno portato a informare Roma per riaprire la procedura affinché vengano presi di conseguenza nuovi provvedimenti”. Sarà pertanto mons. Lebrun ad assicurare che “le autorità civili siano debitamente informate”. Il presidente dei vescovi cattolici ammette anche lui la necessità di una “maggiore chiarezza” sulle “procedure canoniche e sui provvedimenti che ne possono derivare”. “Siamo di fronte – dice – ad una tensione tra le esigenze del diritto canonico, il suo uso, le sue interpretazioni che possono variare da un esperto all’altro, le pratiche di giustizia nel nostro Paese, il rispetto delle persone e l’esigenza di trasparenza richiesta da molti fedeli. Dobbiamo pensare a cambiamenti nelle nostre procedure, nel modo in cui le conduciamo e comunichiamo i risultati” ma “questo importante argomento richiede uno studio serio”, osserva mons. de Moulins-Beaufort. Che però assicura: “I vescovi inizieranno a lavorare su questo nell’assemblea plenaria di novembre. Anche il gruppo di lavoro sulle buone pratiche di fronte ai reclami istituito dopo la riunione di novembre 2021 avrà raccomandazioni da formulare in questo settore. Porteremo a Roma il frutto delle nostre riflessioni e delle nostre proposte per migliorare ciò che può essere migliorato”.