“Di fronte all’uso dell’energia come arma da parte della Russia, l’Unione europea resterà unita per proteggere i suoi cittadini e le sue imprese e adotterà con urgenza le misure necessarie”. Lo si legge nel terzo paragrafo – intitolato “Energia ed economia” – delle Conclusioni del Consiglio europeo, sottoscritto nottetempo a Bruxelles. I 27 capi di Stato e di governo sono riuniti da ieri, fino a oggi a metà giornata, per discutere di guerra, energia, economia e relazioni esterne. Il clima iniziale, ieri, era piuttosto surriscaldato per le diverse posizioni dei leader soprattutto sul versante energetico (forniture, price cap, debito comune sullo stile del Sure in primis). Poi nel corso della giornata alcuni nodi si sono sciolti e il presidente del Consiglio europeo ha potuto scrivere in un tweet, ormai a notte inoltrata, “Raggiunto un accordo, prevalgono unità e solidarietà”.
È stata poi Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, grande protagonista della giornata, ad annunciare un primo, parziale accordo su acquisti comuni di gas, condivisione del gas nel segno della solidarietà, limitazione dei prezzi eccessivi, aprendo la strada a un tetto del prezzo temporaneo. Vi sono inoltre a disposizione 40 miliardi, presi dai fondi di coesione non utilizzati, da destinare al sostegno delle imprese.
“Il Consiglio europeo ha convenuto che, alla luce della crisi in corso, occorre accelerare e intensificare gli sforzi per ridurre la domanda, garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, evitare razionamenti e abbassare i prezzi dell’energia per le famiglie e le imprese in tutta l’Unione, e che dev’essere preservata l’integrità del mercato unico”, si legge ancora nelle Conclusioni.