“La Chiesa Sarda ha sempre manifestato la sua grande attenzione sui temi inerenti il diritto delle persone ad una sistema sanitario e ad un sistema socio assistenziale efficaci, oltre che efficienti, in grado di prendersi cura di tutti, a partire dalle persone più povere. Coerentemente, per come può, dà vita ad azioni concrete ogni giorno, mettendosi a servizio dei più bisognosi di cure, soprattutto in questa fase storica così difficile sul piano sociosanitario”. Lo ha scritto Gilberto Marras, direttore dell’Ufficio regionale per la Pastorale sociale e del lavoro della Conferenza episcopale sarda, in un messaggio inviato ai segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil, in vista della manifestazione prevista per sabato 22 ottobre a Cagliari.
“Più volte la Chiesa, in particolare con la Pastorale sociale e del lavoro e nel periodo pandemico, ha chiesto che le comunità politica, sociale, culturale ed economica della nostra terra compissero ogni sforzo per garantire una attenzione approfondita ai bisogni sanitari e assistenziali delle persone”, ha sottolineato Marras, augurandosi che “tale auspicio è tanto più forte in quanto ispirato dalla possibilità che le scelte istituzionali, in questo come in altri campi, possano essere adottate quanto più unitariamente possibile dalle forze politiche e rafforzate dalla spinta delle forze sociali ed economiche che operano nella nostra comunità”. “La Chiesa – ha proseguito – ha sempre indicato tra gli obiettivi da perseguire in particolare: il potenziamento della rete dei servizi sanitari e socioassistenziali nel complesso, prevedendo che tale rete si faccia prossima ai cittadini e garantendo comunque il massimo risparmio possibile di risorse pubbliche; l’attenzione ai più fragili in quanto affetti da patologie particolarmente gravi e in generale ai non autosufficienti; la riorganizzazione del lavoro e dei percorsi formativi che portino nuovo personale medico e paramedico, socioassistenziale e sociosanitario a disposizione delle comunità; una più adeguata valorizzazione dei servizi assicurati dai lavoratori delle strutture sia pubbliche che private”. “La Chiesa sarda – ha concluso Marras – sta quindi accanto ai più deboli, ai poveri, a coloro che più di altri hanno bisogno di aiuto, di supporto. Nella comune speranza, espressa insieme al delegato della Conferenza episcopale sarda per la Pastorale sociale e del lavoro e arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, che tutte le iniziative volte a costruire il miglioramento delle condizioni sociosanitarie delle comunità, ad iniziare dalla manifestazione prevista per sabato 22 ottobre, portino buon frutto”.