(Strasburgo) “Ci sono tre parole chiave per i prossimi mesi: coordinamento, solidarietà e competitività”. Secondo il commissario europeo per gli affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, sono queste le tre priorità da cui l’Unione europea deve partire per affrontare la crisi economica e sociale in atto. Gentiloni lo ha detto intervenendo a Strasburgo nel corso della plenaria del Parlamento europeo che, questa mattina, ha dibattuto sulle conseguenze economiche e sociali della guerra in Ucraina. Sul tavolo anche una possibile tassa sugli extra-profitti delle società energetiche. La prima parola è “coordinamento. Tutte le misure nazionali hanno delle conseguenze sociali”, ha spiegato il commissario che ha sottolineato come “le famiglie europee spendono in media il 20% del loro bilancio per i prodotti alimentari e il 15% per l’energia”, percentuali che per le famiglie a basso reddito “possono arrivare al 50% delle spese creando situazioni molto pericolose per le famiglie che hanno bisogno del nostro sostegno così come le piccole e medie imprese”.
“In secondo luogo – ha proseguito il commissario – la solidarietà. Credo che il nostro contributo di solidarietà in merito alla tassazione degli extraprofitti rappreseti un primo passo, ma questo non significa che gli Stati membri non possano spingersi oltre”. “Solidarietà significa anche considerare i rischi della frammentazione”, ha proseguito Gentiloni che ha ricordato di aver affrontato “le stesse preoccupazioni durante la pandemia” evocando la possibilità, oggi come allora, di “valutare se non ci possono essere ulteriori strumenti basati sui prestiti”. Infine un accenno alla competitività europea minacciata dalle “conseguenze asimmetriche” di questa crisi. Nel suo intervento Gentiloni ha voluto rivolgere un pensiero anche alla guerra in Ucraina invitando a “respingere la narrativa secondo cui sostenere l’Ucraina non significhi sostenere i nostri cittadini”. “Putin non ci dividerà e non prevarrà se agiremo tutto insieme in modo ambizioso”, ha concluso.