“Negli ultimi anni abbiamo avuto un incremento più forte della povertà tra le famiglie numerose, le famiglie di stranieri e anche tra famiglie in cui c’è almeno una persona che lavora, ma finora le politiche che sono state adottate fin qui tendono a non considerare le nuove fonti di incremento della povertà nel nostro Paese”. Partendo da questo quadro Tito Boeri, economista dell’Università Bocconi, collegato in video, è intervenuto alla presentazione a Roma del Rapporto su povertà ed esclusione sociale dal titolo “L’anello debole”, curato da Caritas Italiana. “Il Reddito di cittadinanza – ha osservato l’economista – ha difficoltà ad arrivare alle famiglie numerose, dà troppo poco a loro rispetto a quello che dà a persone singole, ci sono restrizioni molto forti ad arrivare alle persone straniere legate alla cittadinanza. È indubbio che ci siano miglioramenti da fare al Reddito di cittadinanza e che questi miglioramenti vadano fatti in modo assolutamente urgente, anche se per il contrasto alla povertà bisogna agire anche su molti altri terreni”. Dunque, “la riforma del RdC resta un’assoluta priorità per il Paese”, innanzitutto, “modificando i criteri di accesso: il requisito della residenza continuativa nel nostro Paese va superato”. In secondo luogo, ha precisato Boeri, “è necessario un maggior coinvolgimento dei comuni perché abbiamo davanti a noi una realtà multiforme”. Infine, “è importante modificare gli incentivi alla ricerca di lavoro. Non illudiamoci che possiamo risolvere con l’inserimento nel lavoro il problema della povertà in Italia, ma come è disegnato oggi il RdC permangono forti disincentivi alla ricerca di lavoro”. Per Boeri, “una riforma organica del RdC va fatta, anche perché ora ci sono spinte a intervenire in modo molto più drastico sul Reddito di cittadinanza, abbiamo sentito parlare durante la campagna elettorale di abolirlo, sarebbe una cosa gravissima in un contesto come quello attuale, di fronte ai numeri molto preoccupanti raggiunti dal fenomeno della povertà all’interno del nostro Paese. Tutti quelli che ci tengono ad avere misure di contrasto alla povertà, universali e selettive, debbono prendersi carico delle necessarie riforme del RdC che permetterebbero a questo strumento di sopravvivere alle sfide future”.