“Quando un aggressore attacca i civili, quando tenta di distruggere le infrastrutture essenziali come l’elettricità colpendo di fatto anche gli ospedali – pensiamo solo ai reparti di neonatologia – come si può definire se non terrorismo?”. Lo ha detto il vescovo di Kiev-Žytomyr, mons. Vitaliy Krivitskiy, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in merito all’attacco missilistico russo di lunedì scorso.
“Abbiamo visto finora – ha aggiunto il vescovo di Kiev al microfono dell’inviato del Tg2000, Vito D’Ettorre – che vengono colpiti obiettivi militari ma anche obiettivi civili. Noi, rispetto a questo tipo di aggressione non possiamo fare nulla. Abbiamo di fronte l’inverno e questo ci preoccupa, forse dobbiamo aspettarci un nuovo tipo di guerra contro i civili”.
“Il dialogo – ha concluso mons. Krivitskiy – sarebbe stato più facile nei primi giorni della guerra, nel primo mese. Papa Francesco di recente ha chiesto da un lato a Putin di abbassare le armi, dall’altro a Zelensky di essere aperto a serie proposte di pace. Ma io in questo momento non vedo nulla di tutto questo”.