“L’aumento dei prezzi riscontrato a livello mondiale ricade più gravemente sulle popolazioni delle zone più povere. Anche le perdite di raccolto causate dai cambiamenti climatici hanno contribuito a rendere per molti il cibo inaccessibile, aumentando l’insicurezza alimentare”. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, la Caritas di Bolzano richiama l’attenzione su questa tematica, ricordando l’urgenza di organizzare contromisure insieme ai partner presenti sui territori maggiormente a rischio. “È fondamentale coordinare azioni che puntino a fermare la fame acuta, nell’immediato, pericolosa soprattutto per i bambini, con interventi che guardino al lungo periodo, per rendere i Paesi meno dipendenti dalle importazioni di generi alimentari e dalle fluttuazioni dei prezzi del mercato mondiale. Cerchiamo anche di fornire strumenti per superare future crisi climatiche”, sottolinea la direttrice della Caritas Beatrix Mairhofer.
Da decenni la Caritas, in collaborazione con partner locali, è attiva in diversi Paesi, in Africa, Asia, Sud America e nei Balcani, per migliorare le condizioni di vita delle persone. “Nell’immediato, cerchiamo di dare sollievo alla popolazione garantendo pasti scolastici e aiuti alimentari”, riferisce Sandra D’Onofrio, responsabile del servizio Mondialità della Caritas. Per contrastare la fame, tuttavia, si punta soprattutto su programmi d’istruzione e progetti di agricoltura sostenibile: “La guerra in Ucraina ha reso evidente la dipendenza dei Paesi più poveri dalle importazioni dall’estero. Una delle ragioni è legata al sistema di coltivazione prevalente, che rende i contadini dipendenti da fertilizzanti, sementi e pesticidi sempre più costosi”, spiega ancora Sandra D’Onofrio.