“L’entità dell’attuale crisi alimentare in Africa si riscontra nell’aumento del numero delle persone che vivono in condizioni di insicurezza alimentare”. Queste le parole di Githinji Gitahi, direttore generale di Amref Health Africa Globale. “È un numero in crescita, e sebbene molti sforzi siano stati fatti per risolvere la situazione, alcuni fattori esterni hanno contribuito ad aggravarla ulteriormente. Uno di questi è naturalmente il cambiamento climatico”.
In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione del 16 ottobre, Amref vuole fare luce sull’importanza e la necessità di una risposta pronta e adeguata all’attuale crisi alimentare. “Durante la pandemia, e successivamente con la guerra tra Russia e Ucraina, abbiamo visto che oltre il 90% dei Paesi a basso reddito hanno registrato un aumento dei prezzi del cibo superiore al 5%”, ha dichiarato Gitahi. Ad oggi, infatti, il numero di persone che soffrono la fame, nel mondo, è salito a 828 milioni. Si tratta di un aumento di circa 46 milioni di persone dal 2020 e 150 milioni di persone dallo scoppio della pandemia di Covid-19. Solo nel Corno d’Africa, sono 37 milioni le persone a rischio di insicurezza alimentare, e 7 milioni di bambini sotto i 5 anni sono a rischio di malnutrizione acuta”. “I Paesi africani, ad oggi, affrontano problemi complessi di salute, tra cui le malattie infettive e zoonosi, l’insicurezza alimentare e il cambiamento climatico”, spiega Guglielmo Micucci, direttore di Amref Health Africa in Italia. L’organizzazione, prosegue, “mira ad implementare un approccio integrato volto ad affrontare in maniera trasversale le problematiche, che insieme si stanno traducendo in una crisi senza precedenti”.