“La pedagogia salesiana oggi è in se stessa e vuole essere dappertutto una pedagogia che prepara e arricchisce per la vita”. Lo ha detto don Angel Fernandez Artime, rettor maggiore dei Salesiani, nella sua lectio magistralis per la laurea honoris causa in Scienze Pedagogiche, ricevuta dall’Università di Palermo, per l’impegno dei Salesiani nel campo dell’educazione e dello sviluppo integrale della persona. “Molti giovani hanno incontrato un’immagine di Dio che li ha allontanati da Dio vero della gioia, della vita buona. Ciò spesso è avvenuto mediante una serie di divieti e di regole che mostrano dio con il volto di un giudice severo. Questo non ha permesso un incontro profondo e significativo con Gesù”, ha osservato. Un migliore punto di partenza – ha indicato don Artime – è “la presentazione di un’esperienza di vita gioiosa e simpatica a livello umano, affettivo, relazionale”. Poi proporre, partendo dal punto di vista educativo e pastorale, “itinerari adeguati di conoscenza e confronto” con le “ragioni della nostra fede”. “Don Bosco rispettava la situazione di partenza, anche del punto di vista della fede, e proponeva itinerari personalizzati di crescita. È esemplare il caso di Michele Magone e di Domenico Savio. Il punto di arrivo era lo stesso, ma il cammino era quello proprio di ognuno”. Quindi, l’invito ad “accompagnare lungo il cammino” per “far crescere quel fuoco del cuore che nasce nella relazione equilibrata fra fede, vita, ragione e senso di vita”. E la via indicata è quella di “ricercare insieme ai giovani un percorso mirato a compiere scelte definitive”.