All’incontro promosso ieri a Caserta dalla Conferenza episcopale campana (Cec), che vede ogni anno protagoniste le diocesi colpite dall’inquinamento ambientale, in particolare quelle i cui territori insistono tra la provincia di Napoli e Caserta, è intervenuto padre Fabio Baggio, sottosegretario al Dicastero vaticano per il Servizio dello sviluppo umano integrale. P. Baggio ha esortato i presenti ad “ascoltare la voce del creato” nel solco del tema della Giornata, educando al silenzio e al rispetto della natura magari, promuovendo gli incontri della pastorale giovanile a contatto con la natura per coltivare la responsabilità verso di essa. E se è vero che “la storia della creazione si intreccia a quella dell’umanità”, della quale gran parte è sempre più “costretta a muoversi da un posto all’altro del pianeta per gli sconvolgimenti del clima”, dobbiamo prepararci “ad un mondo di sfollati e migranti”. “Ascoltare il grido della terra è dunque ascoltare il grido dei poveri, che più di tutti soffrono i cambiamenti climatici e le trasformazioni dei territori”, ha continuato p. Baggio, per il quale dobbiamo fare “silenzio” per “comprendere, avere compassione e prendersi cura”, tutte azioni che contrastano la “globalizzazione dell’indifferenza”, in un “esercizio sinodale che è metodo e stile e non semplice evento”.
Ma combattere l’inquinamento ambientale è una corsa contro il tempo, e per farlo in maniera efficace servono le buone pratiche. Non a caso l’incontro di Caserta si è tenuto nell’area ex Macrico, che è tornata nella disponibilità della diocesi e il sogno del vescovo di Caserta, mons. Pietro Lagnese, è di poterla offrire ai casertani come luogo di incontro e di dialogo tra le generazioni, per educare i giovani e i ragazzi alla cultura della giustizia e della cura del creato.
La mattinata di preghiera e studio si è chiusa con i giovani “Operai della fabbrica Wojtyla”, primo frutto dell’opera di riqualificazione dell’area voluta dal vescovo Lagnese, che sul palco hanno cantato e recitato per la pace e la custodia del creato davanti ad una trincea di sacchi bianchi contenenti libri e non sabbia, perché la cultura è l’unica barriera per difendersi dai proiettili e sconfiggere l’ignoranza, esortati da una lettera di incoraggiamento ricevuta da Papa Francesco.