Terra dei fuochi: Caserta, incontro promosso da Cec. Mons. Di Donna, “educazione a pace, giustizia e salvaguardia creato diventi parte integrante di cammini fede”

Ieri si è svolto a Caserta, nell’area ex Macrico, il terzo incontro promosso dalla Conferenza episcopale campana (Cec) che vede ogni anno protagoniste le diocesi colpite dall’inquinamento ambientale, in particolare quelle i cui territori insistono tra la provincia di Napoli e Caserta. Il primo si è tenuto a Teano, diocesi di Teano-Calvi nel gennaio del 2020. A ottobre 2021, vescovi e sacerdoti si sono incontrati a Casapesenna, diocesi di Aversa. Si tratta di un appuntamento nel quale i rispettivi vescovi invitano i loro sacerdoti per un confronto affinché “l’educazione alla pace, alla giustizia e alla salvaguardia del creato diventi parte integrante dei cammini di fede nelle parrocchie, in particolare nel catechismo dei fanciulli e tra i giovani”, ha detto introducendo i lavori, mons. Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Cec. Per il presule, “la nostra formazione rimane ancora molto incentrata sulla teologia della redenzione e meno su quella della creazione e la sua salvaguardia”, nonostante l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco sulla cura della casa comune, che è la “stella polare” del cammino di educazione delle coscienze che tutte le diocesi della Campania stanno ormai compiendo da quasi un decennio.
Mons. Di Donna ha richiamato nel suo intervento il 60° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, facendo “nostre le parole e i sentimenti del santo Papa Giovanni XXIII”. E come “il Concilio voleva essere la risposta della Chiesa ad un mondo che stava cambiando, ai suoi problemi e alle sue sfide”, così essa “si trova oggi ad affrontare il problema dell’inquinamento”. Il presule ha perciò messo in guardia dal rischio di diventare, secondo le parole di don Tonino Bello, “il samaritano dell’ora dopo, che arriva quando è ormai troppo tardi”.

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