“L’Europa per rinascere dal suo egoismo ha bisogno dell’Africa e, reciprocamente, l‘Africa ha bisogno dell’Europa per curare le sue ferite”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nella “lectio magistralis” all’Università “Sapienza” di Roma per il conferimento del dottorato “honoris causa” in Studi politici. “L’Africa oggi per l’Europa rappresenta il grande spazio in cui mettere alla prova l’utilità della sua esistenza”, la tesi di Zuppi: “A che serve l’Europa? È la domanda da farsi senza guardarsi addosso ma alzando lo sguardo. L’Europa può essere utile per la creazione di un vasto campo della democrazia e dei diritti che vada da Capo Nord al capo di Buona Speranza. Si parla tanto di diritti nel nostro mondo ma limitandoli a sé stessi e al proprio piccolo mondo. Malgrado tutto e nonostante le forze che vi si oppongono, la democrazia è una profonda aspirazione degli africani, una loro attesa. In questo ci può essere un’avventura comune”. “La democrazia non è fatta solo di elezioni ma anche di separazione dei poteri, indipendenza della magistratura, libertà civili garantite, stato di diritto, libertà di stampa e di associazione”, ha ricordato il presidente della Cei: “La democrazia è una lunga strada. C’è spazio per un intervento europeo, non di stampo neo-coloniale ma di partenariato politico e giuridico. Il funzionamento della democrazia necessita di un lungo apprendistato, a cui l’Europa può contribuire con esperienza ed immaginazione. Si tratta di un tema globale. Non una risposta tecnocratica o funzionale ma un ‘desiderio europeo’ che faccia appello alla profondità delle radici e ai sentimenti dei cittadini. L’Africa rappresenta il partner ideale di questa sfida per il vincolo culturale e linguistico. Un partner da incontrare con rispetto e senza paternalismo perché ha molto da dare”.