“Vogliamo sognare in grande, insieme, giovani e adulti”. È il messaggio conclusivo contenuto nella tradizionale “Lettera alla parrocchia” diffusa oggi al termine della 71ª Settimana nazionale di aggiornamento pastorale svoltasi a Frascati per iniziativa del Centro di orientamento pastorale.
Rivolgendosi ad un generico parroco di una delle 6/7 parrocchie “sconvolte” perché affidate alla stessa guida pastorale, viene sottolineato come “tutti gli incontri che ho fatto nei percorsi sinodali mi hanno aiutato a capire, discernere e decidere. Sento dentro di me, non solo da oggi, di essere chiamata a darti una mano perché vorrei ricevere il ministero dell’accolitato. Pure noi donne adesso vi diventiamo utili o anche necessarie”. “Sarei contenta, e lo possiamo decidere insieme, che in ogni tua nuova parrocchia ci siano con me anche altri due che vengano istituiti nel ministero del lettore e del catechista”, prosegue la lettera nella quale si esprime la convinzione che “faremo un bel gruppetto e ti daremo una mano a tener viva ogni comunità, altrimenti tu non potrai fare altro che dir messa, e, non sempre in tutte, ogni domenica. Noi ti aiuteremo a riunire la gente anche per altri momenti di preghiera, di catechismo, di attività per i ragazzi all’oratorio…”. “So che per noi sarà un grande dono di Dio ricevere questi ministeri, che qualificheranno per sempre la nostra vita cristiana. Osiamo rischiare – viene evidenziato – perché vogliamo troppo bene alla Chiesa, che forse è ancora l’unica che ci ascolta, che ci aiuta a dare senso alla nostra vita e ci rende capaci di farne un dono agli altri: ammalati, famiglie, giovani, bambini, adolescenti, compagni di scuola”. “Speriamo, poi, che dopo tutto questo lavoro non ci neghiate il mandato”, l’auspicio espresso: “Sarebbe il colmo, ma ci fidiamo di voi”. “Certo ci darà il necessario aiuto lo Spirito Santo che ci chiama; tu ci aiuterai a capire se abbiamo questa vocazione, ci farai la formazione necessaria, (ne abbiamo assoluto bisogno), saremo istituiti dal vescovo e tu ci darai il mandato di esercitare i ministeri”, prosegue la lettera, nella quale si prefigura anche che “nelle nomine dei preti che farete, alla mitica parola ‘anche’ non sarà nominato solo il parroco, ma le terne di nomi di noi nuovi ministri, che c’impegniamo a moltiplicare con i corsi formativi, che la Chiesa e il vescovo non ci faranno mancare. Cammineremo assieme e sarà un bellissimo sinodo di parrocchie”.