“Ci rammarichiamo, in questo momento di campagna elettorale, dell’intensificarsi della strumentalizzazione della fede e della religione come mezzo per raccogliere voti al secondo turno. I momenti specificamente religiosi non possono essere utilizzati dai candidati per presentare le loro proposte elettorali e altre questioni relative alle elezioni. Pertanto, la Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) si rammarica e disapprova tali azioni e comportamenti”. Lo scrive, in una nota diffusa ieri, la presidenza dell’episcopato brasiliano, riferendosi alla campagna per i ballottaggi delle presidenziali e dei governatori degli Stati del prossimo 30 ottobre.
“La manipolazione religiosa distorce sempre i valori del Vangelo e distoglie l’attenzione dai problemi reali che devono essere dibattuti e affrontati nel nostro Brasile. È essenziale un impegno autentico per la verità e il Vangelo”, si legge nel comunicato. La Cnbb “condanna fermamente l’uso della religione da parte di tutti i candidati come strumento nella loro campagna elettorale. Invitiamo tutti i cittadini, nella libertà della loro coscienza e nell’impegno per il bene comune, a fare di questo momento un’occasione di riflessione e di proporre azioni che mettano al centro la dignità della persona umana e la ricerca di una vita più giusta, fraterna e solidale nazione”.
Nel frattempo, il santuario nazionale di Aparecida chiarisce, in una nota le modalità della visita del Presidente della Repubblica e candidato alla rielezione, Jair Bolsonaro, al Santuario per partecipare a una delle messe di oggi, 12 ottobre, festa di Nostra Signora di Aparecida, patrona del Brasile.
“Come in altri anni – si precisa -, il Santuario riceve la visita e si propone di accogliere il Capo dello Stato, cercando anche di garantire la routine di visita dei pellegrini”. Al tempo stesso, si chiarisce che, nonostante l’agenda di Jair Bolsonaro preveda la partecipazione a un rosario che sarà recitato nella città di Aparecida”, questa attività, però, “non è celebrata nel santuario nazionale e non è sotto la supervisione dell’arcivescovo di Aparecida, dom Orlando Brandes”. L’iniziativa, piuttosto, è di un gruppo autonomo, che non ha alcun rapporto con il Santuario nazionale, né con la programmazione della novena della patrona.