“Nonostante la guerra stia frantumando il già precario senso di sicurezza delle persone, la croce che uomini e donne portano sta avendo anche effetti sorprendenti: sono molti infatti coloro che spinti dal dramma che conoscete, riflettono sul senso della loro vita e si avvicinano alla Fede. Ancora una volta il Signore fa scaturire il bene dal male!”. È un passaggio della lettera scritta da mons. Vitaliy Krivitskiy, vescovo della diocesi di Kyiv-Zhytomyr e affidata alla Fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) che da tempo sostiene i sacerdoti ucraini affidando loro la celebrazione delle Messe.
A tale riguardo il vescovo Krivitskiy ricorda che anche la comunità dei fedeli ucraini è vicina ai loro sacerdoti: “L’obolo della vedova resiste. Nonostante le loro modeste pensioni, i fedeli ucraini stanno infatti donando tutto quello che possono per sostenere i sacerdoti, pur essendo delle offerte pressoché simboliche. In questi mesi drammatici le comunità dei fedeli non possono fare quindi molto per i loro pastori, impegnati su un altro fronte della guerra, quello della cura delle ferite spirituali e umane. Sono reperibili 24 ore su 24, celebrano la Messa, impartiscono i Sacramenti, sono a disposizione di chi ha sofferto un lutto e di chi è disperato per aver perso tutto quello che aveva”. Da qui l’appello del presule ai benefattori di Acs: “In vista della Commemorazione dei Defunti del prossimo 2 novembre, invito a rinnovare questo impegno donando tramite Acs per la celebrazione di Messe da parte dei ministri di Dio che sono in Ucraina e in tanti altri territori del mondo, come il Medio Oriente, l’Africa e l’Asia meridionale. Questo permetterà loro di sopravvivere e di sostenere quanti sono afflitti dalla tribolazione e necessitano di aiuto”.