San Giovanni XXIII: mons. Marcianò (Ordinario militare), “non vi è giustizia se non si assicurano alla persona i beni primari”

“Governare è assicurare i pascoli, il porto sicuro. È promuovere il bene, a cominciare da beni essenziali quali la vita, il cibo, il lavoro, fino a beni più alti ai quali la dignità umana rimanda, come la libertà religiosa o educativa. Non vi è giustizia se non si assicurano alla persona i beni primari”. Lo ha detto l’Ordinario Militare, mons. Santo Marcianò, nell’omelia della celebrazione, presso l’Ara Coeli, in occasione della solennità di San Giovanni XXIII Papa, patrono dell’Esercito. Sono presenti il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Pietro Serino, i vertici delle diverse Forze Armate e rappresentanti istituzionali. “Governare significa poi guidare il cammino – ha aggiunto -, partendo da una rotta da seguire, da un percorso stabilito, da un incarico affidato. Tutti i ruoli militari, non solo quelli di comando, fanno riferimento a un piano dal quale non ci si può scostare a proprio piacimento; tutte le responsabilità di guida e governo – in famiglia, nelle comunità, in ambito civile e politico – riconoscono un progetto a cui ispirarsi e aderire”.
Nelle parole dell’arcivescovo un messaggio chiaro: “Il popolo è tutta la comunità umana, senza scarti di nessuna natura: non ci sono stranieri da respingere né bambini da rifiutare prima di nascere; non ci sono malati da eliminare o poveri da lasciar morire di fame… Il pascolo è per tutti, il bene è ‘comune’! E per tutti ci sarà il bene del cibo, dell’accoglienza, della cura e, prima di tutto, della vita, se si segue la rotta indicata da Giovanni XXIII: la dignità e l’autentica uguaglianza tra esseri umani. E se si segue la via del camminare insieme”. Mons. Marcianò ha poi ricordato che “la comunione era obiettivo primario del Concilio, è obiettivo del Sinodo che la Chiesa sta celebrando; e dovrebbe essere obiettivo di una giusta politica, quasi una Magna Carta per l’Italia, l’Europa, la comunità internazionale”. “E la rotta di quella barca sulla quale ci siamo tutti, come spesso ripete Papa Francesco, può essere affrontata solo insieme: la pandemia da Covid lo ha dimostrato, anche se forse, come per la guerra, stiamo dimenticando la lezione della storia…”.

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