Ucraina: vescovi greco-cattolici Usa, condanna “senza riserve e incondizionata” a referendum-farsa. “Bucha, Irpin, Izyum mettono a nudo intenzioni genocide russe”

“Davanti agli occhi del mondo, dopo una serie farsa di pseudo referendum, il presidente russo Putin, violando tutti i principi del diritto internazionale, ha annunciato l’annessione di quattro regioni dell’Ucraina”. “Condanniamo senza riserve e incondizionatamente questa escalation e codificazione della brutale aggressione russa”. È quanto scrivono in una dichiarazione pesantissima i vescovi greco-cattolici ucraini degli Stati Uniti, con a capo lista il metropolita di Philadelphia, mons. Borys Gudziak, in risposta al tentativo di annessione russa di quattro regioni dell’Ucraina. I vescovi ricordano che gli ucraini hanno subito “ripetute ondate di genocidi nel ventesimo secolo con 15 milioni di morti causati da guerre mondiali e regimi totalitari – sia sovietici che nazisti” e “non si fanno illusioni sulle conseguenze dell’occupazione russa. Ogni volta che nel diciottesimo, diciannovesimo, ventesimo o ventunesimo secolo, un regime russo – imperialista, sovietico o putinista – si annette il territorio ucraino, la vita dei cattolici ucraini e degli ortodossi ucraini viene soffocata. Può richiedere tempo o può essere rapido. Il risultato è sempre lo stesso. Tutte le fedi soffrono insieme alla popolazione generale. La scoperta delle atrocità russe a Bucha, Irpin e, più recentemente, a Izyum ha messo a nudo le intenzioni genocide russe. Spetta al mondo libero aiutare gli ucraini che mostrano coraggio, a rifiutare e invertire questi atti atroci di terrorismo di stato e ingordigia neocoloniale”. La storia è stata chiara. “31 anni fa, con uno schiacciante 90% di voti, gli ucraini decisero che non sarebbero stati schiavi coloniali della Russia. Ora stanno difendendo la loro libertà e dignità data da Dio con le loro stesse vite”, scrivono i vescovi. “È tempo di rinnovare e rafforzare la nostra preghiera, la nostra difesa e il nostro aiuto nel sostenere la difesa della democrazia e della verità in Ucraina e nel mondo. Siamo con David contro le pretese di Golia. Siamo con Cristo Crocifisso che è sempre stato vicino ai poveri e agli emarginati. Che si è fatto vittima per salvare le vittime del peccato. Confidiamo che le vittime non saranno abbandonate dai potenti del mondo e che la verità di Dio prevarrà”. I vescovi concludono ricordando anche che l’Ucraina nel 1994 è stato il primo Paese a rinunciare unilateralmente al proprio arsenale nucleare. Ma oggi è minacciata dalle armi nucleari. “Il sacrificio degli ucraini, la loro opzione profetica per la pace richiede la nostra solidarietà. La posizione e la testimonianza dell’Ucraina per la pace è innegabile. Oggi ha bisogno dell’aiuto del mondo per resistere a un’invasione non provocata”.

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