La pastorale del turismo, dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, passa ora al Dicastero per l’Evangelizzazione. A stabilirlo è il Papa, con un rescritto – diffuso oggi dalla sala stampa vaticana – nell’udienza concessa il 7 settembre scorso al card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo umano. Francesco, si legge nel documento che entra in vigore da oggi, “ha stabilito di trasferire la competenza per la pastorale dei fedeli che intraprendono i viaggi per motivi di pietà o di studio o di svago dal medesimo Dicastero alla Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’Evangelizzazione”. Nel Rescritto si ricorda che la costituzione apostolica Pastor Bonus di Giovanni Paolo II, del 28 giugno 1988, “ispirandosi al magistero del Concilio Vaticano II”, aveva attribuito al Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti “la competenza sia della pastorale degli esuli, dei migranti, dei nomadi, della gente del circo, dei marittimi e degli addetti a trasporti aerei, sia dell’assistenza spirituale di chi viaggia”. Papa Francesco con Humanam progressionem, il motu proprio pubblicato il 17 agosto 2016, aveva poi istituito il Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, che accorpava al suo interno quattro Pontifici Consigli: Giustizia e Pace, Operatori sanitari, Cor Unum e, appunto, Migranti e Itineranti. Di conseguenza, le competenze del summenzionato Pontificio Consiglio sono state trasferite al neonato Dicastero. Ancora Francesco con un nuovo motu proprio, Sanctuarium in Ecclesia, dell’11 febbraio 2017, aveva provveduto a trasmettere al Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione alcune competenze del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, ovvero quelli citati al punto 151 della Pastor Bonus, in cui si legge che il Dicastero “si impegna affinché i viaggi intrapresi per motivi di pietà o di studio o di svago favoriscano la formazione morale e religiosa dei fedeli, ed assiste le Chiese locali perché tutti coloro che si trovano fuori del proprio domicilio possano usufruire di un’assistenza pastorale adeguata”. Infine la Praedicate Evangelium, la nuova costituzione apostolica in vigore dal 5 giugno scorso con la quale Papa Francesco ha riformato la Curia romana, abrogando la Pastor Bonus, ha richiesto – si legge nell’odierno Rescritto – “una redistribuzione delle menzionate competenze”. Quindi il passaggio al Dicastero per l’Evangelizzazione.