Si è spenta suor Maria Kaleta, stigmmatina, 92 anni, sopravvissuta al regime comunista di Hoxha in Albania. Era entrata nel noviziato nel 1944. Lo ha finito nel ’91 facendo i voti perpetui, poichè i comunisti hanno chiuso il convento. Durante il comunismo ha vissuto in un umile casa da sola. Andava dai sacerdoti di nascosto, prendeva l’eucarestia e la portava agli ammalati, ai sacerdoti in prigione. Negli anni del regime, raccontava Suor Kaleta nella sua testimonianza del 2014, di fronte a Papa Francesco nella cattedrale di Tirana, “ho battezzato non solo i bambini dei villaggi, ma anche tutti coloro che si presentavano alla mia porta”. Una volta, addirittura, battezzò una bambina prendendo l’acqua da un canale con la scarpa. “Ho avuto anche la fortuna di custodire in un comodino di casa il Santissimo Sacramento, che portavo alle persone malate e in punto di morte”. Il Signore, ha concluso, “mi ha ricompensata di tutte le sofferenze, anche qui sulla terra. Dopo gli anni del regime si sono riaperte le chiese e io ho avuto la fortuna di diventare religiosa, desiderio comune a tanti altri sacerdoti e suore”. Tra le persone che ha Battezzato negli anni del regime, anche il vescovo della diocesi di Sapa, nel nord-est del Paese, Simon Kulli.