È la “sensazione di sicurezza, protezione e tranquillità” che suscita la nascita di Gesù “che ci manca gravemente oggi, quando un flagello disastroso continua ancora a cambiare le nostre vite quotidiane, quando è difficile fare progetti, quando l’incertezza sul futuro ci tiene costantemente tesi e provoca ansia”. Lo ha scritto il patriarca Kirill di Mosca nel messaggio in occasione del Natale che la Chiesa ortodossa celebra oggi. Il patriarca afferma che la situazione fa sentire “acutamente la fragilità dell’esistenza umana” e fa comprendere “che dobbiamo valorizzare ogni nuovo giorno come il più grande dono di Dio, quanto sia pesante la solitudine forzata e quanto sia importante avere l’opportunità di comunicazione personale regolare con la famiglia e gli amici”. Secondo il Patriarca, “guardando il Cristo Bambino che giace nella mangiatoia”, insieme a Maria e Giuseppe, “comprendiamo che solo l’amore per Dio e per gli altri può rafforzarci nelle varie prove, scacciare la paura dai nostri cuori, dare forza per fare il bene”. Il patriarca invita a guardare a Maria che “in uno dei momenti più importanti della sua vita si trovò in circostanze difficili” ma il suo amore “trasformò” ogni cosa. È tempo di sentirsi “circondati dall’amore di Dio e uniti intorno a Cristo”, gettando “le catene della paura e della sfiducia, dell’ansia e della disperazione”. La strada è “accettare il Suo amore e rispondere ad esso con le nostre azioni”. La festa del Natale viene celebrata nella data odierna secondo il calendario giuliano dalle chiese ortodosse di Gerusalemme, serba e georgiana, dai monasteri dell’Athos, nonché dai cattolici di rito orientale.