Una quarantina di leader dei movimenti legati all’Azione Cattolica francesi saranno in visita a Roma dall’11 al 16 gennaio dove saranno ricevuti da Papa Francesco in udienza privata giovedì 13 gennaio ed incontreranno il segretario di Stato Vaticano, card. Parolin e i capi di diversi dicasteri. A darne notizia è un comunicato della Conferenza episcopale francese precisando che nell’ambito del processo sinodale “voluto dal Papa Francesco e che la Chiesa universale ha assunto”, i 40 leader presenteranno a Roma un Documento dal titolo, “Essere apostoli oggi”. Un testo frutto – si legge nel comunicato stampa – di due anni di incontri e lavoro e dell’impegno che ciascuna associazione e movimento svolge in diversi ambiti di vivere civile, dal sindacale al familiare, dalla scuola alla politica, dal mondo professionale alla lotta alla precarietà. “Per la prima volta nella loro storia, questi movimenti di Azione Cattolica si sono riuniti per due anni per discernere ciò che li unisce nel loro approccio e nella loro azione. Vogliono testimoniarlo a Roma durante gli incontri con i dicasteri. Evidenzieranno l’attualità del loro posto di “apostoli” oggi nel panorama ecclesiale francese, per la loro immersione in una società sempre più lontana dai riferimenti cristiani e dalla Chiesa. Questo viaggio a Roma – prosegue la nota – consentirà loro anche di ascoltare ciò che le autorità della Chiesa universale avranno da dire per ampliare la loro visione, le loro riflessioni e le loro azioni per meglio associarsi, come partner, ai cambiamenti necessari nella Chiesa”. Oltre al Papa e al Segretario di Stato, i 40 leader incontreranno i capi dei dicasteri “Sviluppo umano integrale”, “Laici, famiglia e vita”, il segretariato del Sinodo dei vescovi con il card. Grech e sr. Becquart. Previste anche una visita alla Comunità di Sant’Egidio e all’ambasciata francese presso la Santa Sede. “Vogliamo vedere ancora di più il ruolo dell’Azione Cattolica come guida, partner per la Chiesa alla ricerca di una maggiore vicinanza al mondo che cambia, per coglierne sempre meglio le sfide e i rischi e per capire i più poveri, i più fragili e gli esclusi”. “I nostri movimenti stanno cambiando; si adattano e innovano. I nostri membri possono essere più o meno numerosi ma il loro fervore e loro impegno sono immutati”.