Nel terzo trimestre 2021 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (Ap) in rapporto al Pil è stato pari al -6,2% (-9,8% nello stesso trimestre del 2020). Lo rende noto oggi l’Istat, diffondendo i dati su “Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società” relativi al terzo trimestre 2021.
Stando ai dati diffusi, il saldo primario delle Ap (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -2,9% (-6,4% nel terzo trimestre del 2020). Il saldo corrente delle Ap è stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil del -2,0% (-4,2% nel terzo trimestre del 2020).
Per quanto riguarda la pressione fiscale, questa è stata pari al 41,0%, in aumento di 2,0 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici – spiega l’Istat – è aumentato dell’1,8% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti del 3,6%. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all’11,0%, in diminuzione di 1,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente”. “A fronte di una variazione nulla del deflatore implicito dei consumi – aggiunge l’Istituto nazionale di statistica –, il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto dell’1,2% rispetto al trimestre precedente”.
Infine, la quota dei profitti sul valore aggiunto delle società non finanziarie, stimata al 42,8%, è aumentata di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente mentre tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 21,5%, è diminuito di 0,7 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.