“Bisogna sempre ripartire ogni giorno, nella vita come nella fede, perché la fede non è un’armatura che ingessa, ma un viaggio affascinante, un movimento continuo e inquieto, sempre alla ricerca di Dio, sempre col discernimento in quel cammino”. Lo ha spiegato il Papa, che nella parte centrale dell’omelia della messa per l’Epifania, presieduta nella basilica di San Pietro, ha chiesto un esame di coscienza, esortando ad andare a “scuola del desiderio” dai magi: “Guardiamo soprattutto a noi stessi e chiediamoci: come va il viaggio della mia fede? La fede, per partire e ripartire, ha bisogno di essere innescata dal desiderio, di mettersi in gioco nell’avventura di una relazione viva e vivace con Dio. Ma il mio cuore è ancora animato dal desiderio di Dio? O lascio che l’abitudine e le delusioni lo spengano? Oggi è il giorno per farci queste domande. Oggi è il giorno per ritornare ad alimentare il desiderio”. I magi, inoltre, “ci insegnano che abbiamo bisogno di interrogativi, di ascoltare con attenzione le domande del cuore, della coscienza; perché è così che spesso parla Dio, il quale si rivolge a noi più con domande che con risposte. E questo dobbiamo impararlo bene”. “Ma lasciamoci inquietare anche dagli interrogativi dei bambini, dai dubbi, dalle speranze e dai desideri delle persone del nostro tempo”, la proposta del Papa: “La strada, lasciarsi interrogare”.