Nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Terni, questa mattina, mons. Francesco Antonio Soddu è stato ordinato vescovo ed ha preso possesso della diocesi di Terni-Narni-Amelia. Un lungo applauso da parte dei pochi presenti a causa delle restrizioni per la pandemia, ha salutato con gioia il suo novantatreesimo pastore.
A presiedere la solenne concelebrazione eucaristica è stato l’amministraore apostolico, mons. Giuseppe Piemontese, e concelebranti l’arcivescovo di Sassari, mons. Gian Franco Saba, e il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo.
Hanno preso parte al solenne rito due cardinali: Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, ed Enrico Feroci, già direttore di Caritas Roma. Inoltre, erano presenti 33 vescovi provenienti, oltre che dall’Umbria, dalla Sardegna (regione di origine di mons. Soddu), dalla Puglia, dalla Calabria, dall’Emila Romagna, dall’Abruzzo, dalle Marche, dal Lazio, dal Friuli, dal Vaticano. Erano presenti anche l’esarca apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia, mons. Dionisio Lachovicz, il sacerdote ortodosso romeno di Terni, padre Vasile Andreca, e il pastore valdese della comunità ternana, Pawel Gajewski.
Mons. Piemontese, nell’omelia, si è rivolto con queste parole al suo successore: “Simbolicamente ti consegno una Chiesa acquistata dal sangue di Cristo e nel passato guidata e custodita da innumerevoli pastori, molti dei quali a cominciare da Valentino, Giovenale, per essa, sull’esempio di Gesù, hanno versato il sangue. Io, durante i sette anni e mezzo di ministero, ho cercato francescanamente di amarla, custodirla, servirla e abbellirla con tutte le mie povere forze, nella relazione tra le persone fino ad oggi, confidando nella misericordia e nella guida di Gesù, il Buon Pastore. Abbi cura di tutto il gregge nel quale lo Spirito Santo ti ha posto come vescovo a reggere la Chiesa di Dio”. Mons. Piemontese ha precisato: “Reggere qui è da intendere non tanto nel senso di governare, quanto nel senso interpretato da Francesco d’Assisi, che nel sogno di Papa Innocenzo regge la Chiesa, la porta sulle spalle, la sostiene, la ripara con la parola, con la carità e la fraternità, la tiene in continua manutenzione con la preghiera, la rende bella con la celebrazione dei santi misteri nella liturgia. Sarai inserito in una regione, l’Umbria, che è terra di santi, uomini e donne, che, come pochi altri, hanno ‘retto’ la Chiesa nel primo e secondo millennio: Benedetto, Francesco e Chiara d’Assisi, e tanti altri; prossimi a noi i Protomartiri Francescani, tutti originari del territorio diocesano. Non temere! Il Signore, che ti ha chiamato, come testimonia il profeta, ti guiderà e ispirerà le parole giuste e i gesti di amore capaci di essere sale e luce, di dare sapore e senso al ministero e alla vita delle persone e della comunità. Posso confidarti di aver sperimentato tutto ciò in prima persona”.