Il ritorno in classe, gratuito e in sicurezza, dei bambini, con l’obiettivo di superare lo sfacelo dell’attuale sistema d’istruzione. Lotta alla povertà e alla corruzione. Energia elettrica gratuita per un milione di poveri. Protezione per i difensori dell’ambiente e giustizia per coloro che hanno perso la vita, a partire da Berta Cáceres, l’attivista assassinata, nel 2016, senza che finora sia stata fatta luce sui mandanti dell’omicidio.
Sono i primi impegni presi dalla nuova presidente dell’Honduras, Xiomara Castro Sarmiento, prima donna a guidare il Paese, tra i più violenti, corrotti e diseguali del mondo, reduci da anni di quello che è stato da molti osservatori ritenuto un “narco-governo”. Tante, dunque, le speranze riposte nella nuova presidente, eletta a furor di popolo, che subito ha però dovuto affrontare divisioni nel Congresso, che ha in pratica eletto due presidenti contrapposti.
“Raccomandiamo al Signore in maniera speciale la signora presidente, cattolica, e tutto il suo Governo, oltre a coloro che collaborano per un Honduras migliore”, ha detto ieri durante la messa l’arcivescovo di Tegucigalpa, il card. Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga. Il porporato ha aggiunto che non si può costruire “un nuovo Honduras senza l’etica”.
Prima di giurare, giovedì scorso, Xiomara Castro ha voluto pregare di fronte alla patrona dell’Honduras, la Vergine di Suyapa, nel piccolo santuario più popolarmente conosciuto come l’Eremo di Suyapa.
Accompagnata dalla sua famiglia, dagli incaricati presidenziali e da alcuni deputati, ha partecipato alla preghiera guidata da mons. Ángel Garachana, presidente della Conferenza episcopale dell’Honduras (Ceh) e vescovo di San Pedro Sula, il quale ha anche affermato: “Ci auguriamo che il vostro governo sia per e con il popolo”. La presidente, riferisce il network cattolico Suyapa medios, ha fatto un’offerta floreale ai piedi della “Morenita” e pregato in modo personale per alcuni momenti.
Nel suo primo discorso, in occasione del giuramento, la presidente ha promesso di fornire le cifre reali del governo che eredita: “Sono stati 12 anni che hanno affondato il Paese. Ricevo uno Stato in bancarotta. Il Paese deve sapere cosa hanno fatto con i soldi”, ha detto la presidente Castro.
“L’asse trasversale del prossimo bilancio che invierò al Congresso nazionale sarà costituito dalla trasparenza e dalla lotta alla corruzione”, ha proseguito. Ha quindi criticato aspramente la privatizzazione della società che eroga l’energia elettrica, affermando poi: “Ordino che più di un milione di persone che vivono in povertà e consumano meno di 150 kilowatt non paghino di più per l’energia a partire da oggi. L’elettricità sarà gratuita nelle loro case”. Ha poi promesso di non concedere più permessi per le miniere a cielo aperto e lo sfruttamento minerario.