“È iniziato da diverso tempo un cammino progressivo e inarrestabile in cui le Chiese che sono in Italia sono impegnate con forza e convinzione. Tutte le diocesi italiane hanno costituito il proprio Servizio diocesano per la tutela dei minori, con un referente dedicato: sono 56 donne e 47 uomini, in prevalenza professionisti preparati in campo giuridico, psicologico, medico-psichiatrico, assistenziale, educativo, e 124 presbiteri o religiosi”. In una intervista al “Corriere della Sera” il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, fa il punto sull’attività di prevenzione degli abusi messa in atto dalla Chiesa italiana. “Il referente diocesano è affiancato da un’equipe di esperti che progettano iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, anche in collaborazione con le associazioni e le istituzioni del territorio. Accanto alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani, coordinati per ogni Regione ecclesiastica da un coordinatore regionale e un vescovo delegato, stanno sorgendo i Centri di ascolto, diocesani e interdiocesani, che sono presenti in circa il 40% delle Diocesi, in attesa – nel minor tempo possibile – di essere istituiti in ogni comunità diocesana”. Inoltre, il cardinale ricorda che “i Centri di ascolto non sono sportelli, perché non si tratta di uffici burocratici, ma di strutture predisposte che si avvalgono di volontari formati all’ascolto e all’accoglienza di persone che portano con sé le ferite di traumi psicologici e non solo. Sono laici, sacerdoti, religiosi e religiose; uomini e donne che sanno andare incontro al dolore delle vittime e dei sopravvissuti accogliendoli con competenza e delicatezza”. I responsabili degli sportelli di prima accoglienza, inoltre, “non sono sostitutivi né dell’azione della magistratura né dell’eventuale accompagnamento psicologico”.