“Maria, la Madre di Dio, ci insegni a prenderci cura della vita perché siano ostacolati i tanti Erode che esercitano un potere spietato e perché sia facilitata la ‘fuga in Egitto’ in modo tale che nessun fratello vada perduto”. Lo ha affermato il vescovo di Cassano All’Jonio, mons. Francesco Savino, nel corso dell’omelia per la solennità di Maria Santissima Madre di Dio, nella basilica cattedrale della città delle terme. “L’esperienza di Maria – ha proseguito -, il suo custodire tutto ciò che osservava e meditava, richiama anche noi a riconoscere il Cristo Signore negli accadimenti del nostro tempo. La Vergine Maria è segno di una sicura speranza e suo Figlio Gesù è benedizione per ogni persona e per l’intera famiglia umana”.
Il presule ha ricordato che san Paolo VI volle che il 1° gennaio fosse la Giornata mondiale della pace, il cui tema di quest’anno, è “Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura”. Poi, ha ricordato il messaggio di Papa Francesco, indicando le “tre vie per la costruzione di una pace duratura”. “Anzitutto – ha sottolineato -, il dialogo tra le generazioni, quale base per la realizzazione di progetti condivisi. In secondo luogo, l’educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo. Infine, il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana”. Si tratta di tre elementi imprescindibili per “dare vita a un patto sociale”, senza il quale “ogni progetto di pace si rivela inconsistente”. Concludendo, mons. Savino ha augurato che sia “un anno durante il quale ci prendiamo cura della vita come ha fatto Gesù”, che significa “avere cura gli uni degli altri, anche del più piccolo degli esseri umani, sin da quando appare appena visibile in un’ecografia”; “curare il più anziano, che è debole e fragile ma è ricco di saggezza per aver consumato i suoi giorni; prendersi cura anche di chi ha deviato, senza condannarlo, anzi pregando per lui, facendo penitenza per lui, chiedendo la misericordia di Dio per lui”.