Diocesi: mons. Lagnese (Caserta), “l’ex Macrico diventi campo di pace, di vita, di incontro, di dialogo tra generazioni”

“Dopo attenta valutazione, sono giunto alla considerazione che sia venuta l’ora che quel bene venga messo a disposizione della città e a servizio del bene comune. La conversione di quell’area potrebbe rappresentare, per un territorio nei passati decenni più volte mortificato, una formidabile occasione per uno sviluppo sostenibile, capace di coniugare cura per il creato e opportunità di lavoro per tanti giovani che fanno i conti con la piaga della disoccupazione e sono costretti ad abbandonare i loro luoghi di origine in cerca di lavoro”. Lo ha affermato il vescovo di Caserta, mons. Pietro Lagnese, a proposito dell’area della caserma ex Macrico: di proprietà dell’Istituto diocesano sostentamento del clero, è uno spazio enorme, di circa 33 ettari, nel cuore di Caserta, attualmente inutilizzato, né da parte della Chiesa né da parte della città, una volta in concessione all’Esercito come caserma del settore logistico (da qui l’acronimo Macrico, che significa Magazzino centrale ricambi mezzi corazzati). Il presule, il 19 marzo 2021, giorno del martirio di don Peppe Diana, come suo primo atto pubblico nella diocesi di Caserta, visitò di buon mattino, da solo, l’area dell’ex Macrico. Ora l’annuncio della sua intenzione di metterlo a disposizione dei casertani.
Per il vescovo, “è venuto il momento di agire. Non possiamo più nasconderci dietro a un dito, giocando a rimpiattino su compiti e responsabilità. Anche in questa occasione sento dovere della Chiesa di Caserta, che sono stato chiamato a servire, adoperarsi secondo il Vangelo e non secondo le logiche del mero profitto e dell’esclusivo interesse economico”. Ricordando che “nel 2025 la Chiesa celebrerà l’Anno Santo”, mons. Lagnese auspica che “il 2025 fosse per i casertani l’occasione per accogliere pienamente la grazia del Giubileo e godere di una terra da vivere come parco urbano dove fare esperienza di comunità”. Di qui l’idea: “Quell’area, un tempo denominata Campo di Marte, sogno di poterla restituire ai casertani non più come luogo in cui preparare armi di morte ma come campo di pace, di vita, di incontro, campo di dialogo tra generazioni, terra in cui coltivare la pace, seminare la speranza e custodire la vita. Sì, questo io sogno e ad ogni casertano, per questo sogno, chiedo di operare insieme. È mia intenzione, pertanto, rilevare l’area dell’ex Macrico acquisendone il diritto, al fine di mettere mano al restauro di quel bene e permettere alla città di poterne godere”.

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