Domani, a mezzogiorno, volontari e senza fissa dimora ricorderanno, insieme, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, chi ha perso la vita in strada negli ultimi anni. La celebrazione, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, parte dalla memoria di Modesta Valenti, la donna che morì 39 anni fa alla stazione Termini perché, essendo sporca, l’ambulanza si rifiutò di portarla in ospedale. Insieme al suo, verranno letti i nomi delle tante persone che da allora sono morte in strada a Roma, fino a quelle di questi ultimi mesi. In ricordo di ognuno di loro verrà accesa una candela davanti all’icona dipinta in onore di Modesta. Attorno alla sua memoria è cresciuto negli anni, in tutta Italia, un largo movimento di solidarietà, con numerose persone di ogni età, che la sera visitano le stazioni e gli altri luoghi dove vivono i senza dimora, portando cibo, bevande calde, sacchi a pelo e coperte. “In quest’inverno – segnato ancora dalla pandemia, che aggrava ulteriormente le condizioni di vita dei senza fissa dimora – è importante non dimenticare quest’urgenza con una mobilitazione di cittadini e istituzioni per trovare soluzioni alloggiative”, si legge in una nota: “La strada infatti non è una condanna, ma con il dovuto accompagnamento se ne può uscire. Lo dimostrano le tante convivenze e i rifugi notturni aperti da Sant’Egidio per i senza fissa dimora negli ultimi anni”. Alla celebrazione di Santa Maria in Trastevere si aggiungono altre liturgie in memoria di Modesta, nella stessa giornata di domenica e nelle prossime settimane, in diversi quartieri di Roma e in altre città italiane.